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Così difendiamo Colombo (in Parlamento). Scrive Nissoli Fitzgerald

Di Fucsia Nissoli Fitzgerald

Il secondo lunedì di ottobre, ogni anno, negli Stati Uniti si celebra il Columbus Day, la festa che esprime l’orgoglio degli italiani d’America incarnato dalla figura di Cristoforo Colombo.

Ogni anno abbiamo celebrato il Columbus Day a New York, con la celebre parata, ma anche in ogni Stato americano, come festa di tutta l’America a testimonianza del contributo dato dagli italiani alla costruzione degli Stati Uniti!

Purtroppo, Covid a parte, il Columbus Day non sarà celebrato in 5 Stati americani e in ben 51 città perché è in atto un’azione di rimozione storica e culturale della figura di Colombo dalla vita pubblica americana, cominciata a Baltimora, nel 2017, e proseguita in molte città tra cui Detroit, Los Angeles, Miami e Boston lambendo anche New York, dove la statua di Cristoforo Colombo è ancora eretta sul Columbus Circle.

Ma l’odio verso il navigatore genovese ha colpito pure la città costruita in suo onore: Columbus, dove è stato rimosso il monumento donato dalla città di Genova nel 1955.
Un astio verso la figura di Colombo che si è scatenato ancora più forte negli ultimi tempi, fino ad attribuire a lui l’origine dei mali che hanno attanagliato l’America nella sua storia. Un atteggiamento ed un fatto incomprensibili quanto inaccettabili che  portano lontano dalla vera dimensione di Colombo, sinonimo di operosità e soprattutto di conoscenza, quella conoscenza dalla quale non possono prescindere le società moderne.

La cancellazione del Columbus Day dal calendario delle feste e gli attacchi alle statue di Colombo rappresentano, oltre che un atto di profonda ignoranza storica, un affronto alla comunità italiana che vive negli Usa e che da quell’atto insensato è rimasta profondamente ferita.

Per questa ragione ho ritenuto importante presentare una mozione nel Parlamento italiano, la prima di tale genere, che sarà discussa il 26 ottobre prossimo e che impegna il Governo ad attivarsi, sul piano politico e diplomatico, affinché sia salvaguardata l’eredità culturale italiana negli Usa e la figura simbolo di tale eredità incarnata da Cristoforo Colombo.

Questo anche a supporto di quel lavoro culturale e dell’impegno concreto che gli italiani d’America stanno facendo per salvaguardare la figura di Colombo con un atteggiamento costruttivo e di dialogo opponendo la forza della ragione alla cecità dell’odio revisionista.

Auspico che da questo dibattito possa esserci una presa di posizione più forte da parte del governo italiano a tutela del nostro cultural heritage in Usa, e si continui ad offrire uno spazio pubblico ad ogni contributo etnico, affinché la memoria delle radici di un Paese non venga dispersa e obliata. Ogni contributo etnico è vitale, in quanto ha reso possibile il raggiungimento della democrazia americana, così come la si conosce oggi, quello italiano l’ha plasmata in maniera particolare ed è giusto che ne sia riconosciuto il merito

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