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Francia, Germania e Spagna. Mappa del lockdown bis in Europa

Dal divieto di riunioni al confinamento “light” o “intelligente”, le misure di contenimento nei Paesi europei sono diverse. Ma Francia, Spagna, Germania e non solo hanno un dato in comune: la seconda ondata del virus è peggiore della prima

Come in un déjà vu rispetto alla situazione della primavera, questa settimana molti Paesi europei annunciano nuove misure per contenere la diffusione del Covid-19. La seconda ondata della pandemia è una realtà. Sebbene l’aumento dei casi di contagio di coronavirus sia globale, l’Organizzazione mondiale della sanità ha avvertito che l’Europa è la regione dove il virus avanza più velocemente, con un incremento di circa 160.000 positivi al giorno.

I mercati stanno già reagendo al fantasma di nuovi lockdown in Europa. Le Borse europee hanno aperto in calo, anche per l’incertezza rispetto alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che sono alle porte. In totale, la regione europea ha circa otto milioni di pazienti, e in molti Paesi si censiscono in questi giorni più casi rispetto a quelli dei mesi duri della primavera. L’Oms, infatti, ha avvertito che questa seconda ondata sarà peggiore della prima, e ha invitato ai governi europei a prendere provvedimenti prima che la situazione degeneri ancora.

NUOVO LOCKDOWN IN FRANCIA

In Francia, per esempio, si attende l’annuncio del presidente Emmanuel Macron alle 20:00. Due terzi dei francesi vive già con il coprifuoco notturno, ma molto probabilmente da stasera il confinamento sarà totale e a livello nazionale. Secondo la stampa locale, questo nuovo lockdown durerà inizialmente un mese.

Il governo francese è preoccupato, anche questa volta, per la situazione delle terapie intensive, che al momento è a metà delle sue capacità. “Dobbiamo prendere decisioni difficili”, ha dichiarato il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin. Da quanto si legge su El Mundo, dopo un incontro con il premier Jean Castex, il presidente dell’Associazione di Sindaci di Francia, François Baroin, ha dichiarato che “la sensazione che abbiamo è che andiamo incontro al confinamento, che durerà qualche settimana, e che il governo sta cercando di farlo preservando la scuola e i servizi pubblici, nonché la vita economica per evitare un disastro”.

CONFINAMENTO LIGHT IN GERMANIA

In Germania è prevista una riunione per valutare lo stato della crisi tra il governo di Angela Merkel e i rappresentanti delle diverse regioni.

Il Paese conta circa 15.000 casi al giorno e ha già un bilancio di 11.000 morti per coronavirus. Il quadro è migliore rispetto alla Francia o la Spagna, ma il governo vuole fermare la diffusione del virus. Il vicecancelliere, Olaf Scholz, ha dichiarato: “Adesso dobbiamo prendere decisioni con rapidità e determinazione per rompere questa seconda ondata”.

Per i media tedeschi, la scelta di Merkel sarà di proteggere l’economia con un “lockdown light” dal 4 novembre, che prevede la chiusura di ristoranti e bar, così come il divieto degli incontri pubblici. Scuole e asili nido invece resteranno aperti.

LE DIVISIONI DELLA SPAGNA

La pandemia ha reso evidenti le profonde divisioni della Spagna. Non c’è stata una risposta unica rispetto alle misure di contenimento. Ogni comunità autonoma combatte la pandemia a modo suo, con confinamenti perimetrali nei territori con più contagi (ad oggi sono più di sei comunità in questa situazione).

Il governo centrale ha proposto un coprifuoco nazionale, ma per questo è necessaria la dichiarazione di un nuovo stato di emergenza. Il premier Pedro Sánchez ha chiesto l’estensione dell’emergenza per i prossimi quattro mesi, sostenendo che la misura sarebbe in seguito rivista con il Consiglio interterritoriale (Conferenza Stato-regioni), se ritenuta non più necessaria.

Questa seconda ondata ha amplificato gli scontri tra il governo e l’opposizione. Il leader del Partito Popolare, Pablo Casado, ha accusato Sánchez di andare contro lo Stato di diritto con questo nuovo stato di emergenza, e ha proposto uno di soltanto otto settimane per cercare di salvare il Natale. Ma il leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) ha accusato i popolari di “commettere un errore dopo l’altro, negando uno strumento giuridico costituzionale”, per raggiungere l’unità nazionale necessaria per gestire la pandemia.

AUMENTA LA PRESSIONE IN REGNO UNITO

Nel Regno Unito si è registrato un nuovo record nel bilancio di morti: in una sola giornata si sono registrati 367 decessi per Covid-19; un numero sei volte più alto rispetto ai morti della giornata del 23 marzo, quando il governo britannico annunciò il primo lockdown nazionale.

Secondo i dati ufficiali riferiti dall’agenzia Nova, il numero di contagi complessivi confermati è più di 900.000. La pressione degli esperti scientifici sul governo del primo ministro, Boris Johnson, sarebbe molto intensa. La richiesta è di aumentare le misure restrittive per cercare di fermare la diffusione del virus.

E NEL RESTO D’EUROPA…

Non è migliore la situazione del resto dei Paesi europei. Il Portogallo, per esempio, si trova da giovedì in “stato di calamità”, ed è pronto a imporre il limite di cinque persone alle riunioni in luoghi pubblici e in ristoranti. Il governo portoghese sta cercando di approvare una legge per l’obbligo dell’uso delle mascherine negli spazi pubblici.

In Repubblica Ceca è sul tavolo l’opzione di un nuovo lockdown, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. Dal 3 novembre ci sarà il coprifuoco dalle 21:00 alle 5:00, ma si discute sulla chiusura di bar e ristoranti e l’obbligo di lezioni online.

Il governo di Irlanda ha decretato lunedì il livello cinque del piano contro il Covid-19, che prevede un lockdown quasi totale, che durerà quattro settimane. Gli irlandesi potranno uscire di casa solo per fare attività fisica in un area di massimo cinque chilometri. Le autorità svedesi, che finora non avevano mai applicato limitazioni, pensano ai confinamenti locali.

E infine c’è l’Olanda, che ha vietato la vendita di alcol e droghe nelle ore notturne, e limitato le attività di ristorazione. Il presidente Mark Rutte ha scommesso per quello che lui stesso definisce un “lockdown intelligente”, ovvero, non ci saranno leggi né normative, ma il confinamento in casa dipenderà del buon senso di ogni cittadino.


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