Dimesso dall’ospedale militare Walter Reed, dopo soli tre giorni di degenza, Donald Trump, tuttora positivo al coronavirus, è rientrato alla Casa Bianca sul Marine One, l’elicottero presidenziale. Sceso sul prato della sua residenza e raggiunto il portico sul South Lawn, il presidente s’è tolto, con gesto studiato, la mascherina, ha fatto il saluto militare mentre l’elicottero ripartiva e ha poi salutato con un gesto gli astanti.
La scelta di Trump di togliersi la mascherina, nonostante sia ancora contagioso, viene letta da molti come un atto di sfida, del resto confermato dal tono dei messaggi del presidente nel lasciare l’ospedale. Anche il presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro si tolse la mascherina per parlare con i giornalisti rientrando nella sua residenza dall’ospedale dove era stato trattato per il Covid-19.
In tweet e video diffusi prima e dopo il rientro alla Casa Bianca, Trump dice ai suoi concittadini: “State attenti, siate prudenti, ma uscite, non lasciatevi dominare dal virus, si può combattere … Mi sento meglio che vent’anni fa … Tornerò presto in campagna elettorale”. Uscendo dall’ospedale, prima di salire sul suv che lo portava all’elicottero, il presidente ha fatto un cenno di saluto e ringraziamento ai giornalisti presenti.
Il suo rivale, il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden, ha commentato dalla Florida, dov’è in campagna, i messaggi rassicuranti del presidente candidato: “Il presidente Trump lancia messaggi rassicuranti sul coronavirus. Lo dica alle famiglie degli americani che sono morti a causa del Covid-19 … Il presidente ascolti gli scienziati, sostenga l’uso delle mascherine e sostenga l’ordine di indossarle in tutto il Paese”.
Proprio mentre Trump lasciava l’ospedale e rientrava a casa, il numero dei decessi da coronavirus nell’Unione superava i 210.000 – secondo i dati della Johns Hopkins University, alla mezzanotte sulla East Coast erano quasi 210.200, mentre i contagi sono oltre 7.457.000. Gli Stati Uniti restano il Paese al mondo più colpito in termini assoluti dalla pandemia, seguiti da India e Brasile: hanno meno del 5% della popolazione mondiale e oltre il 20% dei casi e dei decessi. E la pandemia costerà a conti fatti agli Usa più che vent’anni di guerra in Afghanistan.
Nel dare la notizia delle dimissioni di Trump dall’ospedale, il suo medico, Sean Conley, e il team del Walter Reed hanno avvertito che il presidente “non è ancora guarito” e che ci vorranno ancora alcuni giorni di terapia (attuabile anche alla Casa Bianca).
Finché non risulterà negativo, Trump potrà solo fare campagna virtuale: in dubbio, i due dibattiti tv restanti con Biden, il 15 e il 22 ottobre. Ma il presidente, seppur in isolamento, darà battaglia dall’ufficio d’emergenza allestito nel seminterrato della Casa Bianca, nella cosiddetta Map Room, accanto allo studio medico e sotto lo Studio Ovale. Quasi un’ironia della sorte: per mesi, infatti, Trump ha preso in giro Biden, deridendolo perché passava gran parte del suo tempo nel basement della sua abitazione in Delaware, per tenersi al riparo dai rischi del contagio.
Confermato il duello in tv domani sera fra il vice-presidente Mike Pence e la candidata democratica alla vice-presidenza Kamala Harris: i due saranno separati da un pannello di plexiglass, per ridurre al minimo i rischi di contagio.
A quanto ha accertato il New York Times, la Casa Bianca non intende procedere al contact tracing delle persone presenti nel Rose Garden il 26 settembre all’annuncio della designazione di Amy Coney Barrett a giudice della Corte Suprema – almeno una quindicina i positivi già noti, presidente e first lady compresi. Le autorità sanitarie erano pronte a fare le verifiche, ma l’ordine di procedere non è arrivato.
Intanto, però, il virus continua a colpire alla Casa Bianca, dove la portavoce Kayleigh McEnany, molto criticata per i suoi atteggiamenti disinvolti, sia fronte notizie che fronte Covid-19, è positiva. La McEnany fece giovedì un briefing senza mascherina né distanze, dopo essere stata in contatto con Hope Hicks, la consigliera ’untrice’, che era già risultata positiva – ma lei dice che non lo sapeva -. Anche due membri dello staff che si occupa delle pulizie e delle faccende domestiche sono risultati positivi.
Ieri, prima di lasciare l’ospedale, Trump era stato particolarmente effervescente di tweet, fors’anche per un effetto euforizzante dei medicinali assunti. Con una raffica di cinguettii, tutti rigorosamente in lettere maiuscole, il presidente aveva fatto la sua campagna: una quindicina di messaggi per dire che il prossimo anno “sarà il migliore di sempre”, ma solo se, ovviamente, lui sarà rieletto; che la borsa sta per battere tutti i record; che votare democratico vuole dire avere più tasse e meno armi. “Forze armate più forti. Vota!”, “Low&Order. Vota!”, “Libertà religiosa. Vota!”, “Il più grande taglio delle tasse di sempre e un altro in arrivo. Vota!”. E così via. Quanto ai sondaggi, che lo danno sempre più indietro rispetto a Biden, “le fake news mostrano solo i falsi sondaggi”.
Per tutta la giornata, ottimismo e fiducia avevano segnato tutte le dichiarazioni della Casa Bianca. Mark Meadows, il capo dello staff di Trump, sottolineava “gli incredibili progressi” del magnate e “quanto è stato forte nella sua lotta contro il Covid-19”. Il senatore Lindsay Graham, che gli è molto vicino, lo raccontava “pronto a tornare al lavoro, molto coinvolto, alla grande”.
La bravata di Trump che domenica pomeriggio era uscito in auto dal Walter Reed per salutare e ringraziare i suoi fan ha però creato sconcerto e irritazione nel Secret Service, alcuni dei cui agenti sono già risultati positivi dopo spostamenti al seguito del presidente. Se gli agenti positivi sono stati costretti a mettersi in isolamento, gli altri sono stati costretti a lavorare di più per coprire le assenze.
“Non avrebbe dovuto accadere”, denuncia un agente in servizio, rilevando che i due suoi colleghi che erano in auto con il presidente non sono stati messi in quarantena: “Siamo frustrati …, non siamo merce usa e getta”. I mugugni nel Secret Service hanno indotto la Casa Bianca a precisare d’avere adottato “misure appropriate … per tutelare il presidente e coloro che lo proteggono … L’equipe medica ha dato il via libera allo spostamento come sicuro”.
Secondo Vanity Fair, la gestione della positività del presidente ha però fatto aumentare la tensione nel clan dei Trump: rapporti sempre più gelidi tra la first lady Melania e la ‘prima figlia’ Ivanka; e dissensi pure tra Donald Junior, che avrebbe definito “una pazzia” il comportamento del padre, e Ivanka e il marito Jared Kushner, fiancheggiati da Eric, il terzo figlio, che lo condividono. Tutti sarebbero però d’accordo su un punto: basta con la valanga di tweet, troppi quelli di ieri.
Anche nella ‘famiglia’ democratica, non è tutto rose e fiori, specie a New York, dove il governatore Andrew Cuomo e il sindaco Bill De Blasio sono in contrasto sulle misure per contrastare l’onda di ritorno dell’epidemia.