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Israele e Libano, che cosa è successo al primo colloquio (mediato dagli Usa) sui confini marittimi

Si è tenuta oggi la prima fase dei colloqui tra Libano e Israele per la delimitazione della frontiera marittima. Con la mediazione degli Stati Uniti, l’incontro si è svolto a Naqura, nella base 1-32A dell’Unifil, centro della missione delle Nazioni Unite schierata nel sud del Libano, a ridosso della Linea Blu che delimita i due Paesi.

L’incontro è durato circa 2 ore, con una “pausa caffè” di 30 minuti, alla quale non hanno partecipato i membri delle delegazioni libanese e israeliana. Secondo un’agenzia Ansa, fonti della sicurezza libanese presenti ai colloqui sostengono che la sessione di oggi aveva come obiettivo l’introduzione ai temi sul tavolo, e la presentazione delle diverse parti coinvolte, cioè, la delegazione libanese, la delegazione israeliana, i rappresentanti americani e dell’Onu. Inoltre è stata definita un’agenda per i prossimi incontri del dialogo.

La parte libanese si auspica di trovare una soluzione “in tempi ragionevoli”. A dichiararlo è stato il generale di brigata libanese, Bassam Yassin. Il capo della delegazione di Beirut ha affermato che l’inedito vertice “è un primo passo nella marcia da mille miglia verso la demarcazione” della frontiera, da quanto si legge sull’agenzia Nova.

Per le Nazioni Unite e gli Stati Uniti la riunione di oggi è molto produttiva. “Durante questo primo incontro – si legge in un comunicato congiunto – i rappresentanti (dei due Paesi) hanno avuto colloqui produttivi e hanno ribadito il loro impegno nel continuare negoziazioni alla fine del mese.

Invece i rappresentanti delle organizzazioni libanesi sciite radicali Hezbollah e Amal hanno rifiutato l’iniziativa. Secondo quotidiano “L’Orient Le Jour”, citato da Nova, i due gruppi hanno criticato la presenza di due civili all’interno delle delegazione, contrariamente a quanto disposto all’accordo di cessate il fuoco del 2006 che aveva posto fine al conflitto tra Hezbollah e Israele.

Hezbollah è contro la delegazione israeliana, composta da volti del mondo dell’economia e della politica. “Le due delegazioni – spiega il comunicato riferito da Nova – danneggerebbero la posizione e gli interessi del Libano”, nonché rappresenterebbe una “sottomissione alla logica israeliana, che desidera ottenere una sorta di normalizzazione”.

Tuttavia, i colloqui per un’intesa tra Israele e Libano vanno avanti. Il prossimo incontro è previsto il 28 ottobre. I colloquio giungono dopo la normalizzazione dei rapporti tra lo stato ebraico e due importanti Paesi del Golfo, Emirati e Bahrein, firmato lo scorso 15 settembre a Washington e mediato sempre dagli Stati Uniti.

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