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Con Mosca dialoghiamo ma… La linea di Di Maio con Lavrov

A Mosca c’è “preoccupazione” per i “passi ostili di Bruxelles” e in particolare di alcuni Stati membri dell’Unione europea “russofobi” che “minano la cooperazione”. Ma c’è apprezzamento per “l’atteggiamento e la posizione costruttiva italiana”. A dichiararlo è il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in conferenza stampa a Mosca con l’omologo italiano Luigi Di Maio a meno di 48 ore dall’intesa raggiunta dai capi della diplomazia dei 27 Stati membri dell’Unione europea di procedere, su iniziativa franco-tedesca, all’imposizione di sanzioni contro i responsabili del “tentativo di assassinio” dell’oppositore russo Alexei Navalny. Secondo Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla riunione di lunedì in Lussemburgo “c’è stato una totale via libera da tutti i Paesi, nessuno si è opposto alle sanzioni”.

UNIONE EUROPEA

Lavrov ha provato a tirare per la giacchetta l’omologo: “Sono stati discussi i passi non amichevoli di Bruxelles”, ha affermato apprezzando la posizione “costruttiva” dell’Italia in ambito europeo, pur riconoscendo “i limiti a cui deve sottoporsi come membro dell’Unione” europea. “L’Italia resta tra i Paesi più convinti del dialogo e della cooperazione con la Russia”, ha risposto il ministro Di Maio, convinto della necessità di fare “i massimi sforzi per evitare che il fossato Ue-Russia si approfondisca” e sottolineano la collaborazione tra Roma e Mosca “nel cercare anche in seno alle Nazioni Unite la stabilizzazione di alcune aree del globo protagoniste di conflitti”. Tuttavia, ha anche precisato, “siamo ben consapevoli dei problemi, delle differenze che incontrano oggi i rapporti tra Russia e Unione europea”. Un esempio? “La vicenda Navalny non può rimanere impunita”, ha dichiarato Di Maio senza dubbio dispiacendo Lavrov.

IL SOFT POWER

Il ministro Di Maio ha fatto un evidente richiamo al soft power italiano definendo la sua presenza a Mosca “la conferma” della volontà italiana di “mantenere aperti i canali di dialogo con la Federazione russa”: “L’Italia resta coerente con il suo approccio tradizionale: da un lato non rinuncia a sostenere il diritto internazionale e il rispetto dei diritti umani e dall’altro a tenere aperti canali di dialogo e cooperazione con la Federazione Russa”, ha spiegato il ministro nel corso della conferenza stampa con il ministro dell’Industria e del commercio russo Denis Manturov. Nel corso della seconda conferenza stampa, quella con Lavrov, il capo della diplomazia di Mosca ha comunicato l’invito recapitatogli da Di Maio per una visita in Italia a dicembre in occasione della conferenza Mediterranean Dialogues 2020 organizzata dall’Ispi. “Penso che questa sarà un’altra opportunità per continuare il nostro dialogo nell’interesse della Russia e dell’Italia, del nostro popolo e della cooperazione europea”, ha spiegato Lavrov.

CORONAVIRUS

Nonostante le difficoltà, Italia e Russia riescono a “tenere contatti regolari”, ha detto il ministro degli Esteri russo facendo particolare riferimento alla telefonata che nella prima fase della pandemia ha avuto luogo tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che aveva portato alla cooperazione bilaterale per il contrasto alla diffusione del nuovo coronavirus. Si tratta della telefonata con cui il Cremlino incassò il via libera di Palazzo Chigi all’invio di un contingente russo a cui capo c’era il generale Sergey Kikot, il vice comandante del reparto di difesa chimica, radiologica, biologica dell’esercito russo. Si tratta, come spiegato a suo tempo su Formiche.net, di uno degli ufficiali che negli anni si è occupato di scagionare il raìs siriano Bashar al Assad sull’uso delle armi chimiche contro i suoi cittadini;

NAGORNO-KARABAKH

Di Maio ha voluto evidenziare la “posizione equilibrata” tenuta dalla Russia nel conflitto fra Azerbaigian e Armenia nel Nagorno-Karabakh esprimendo la preoccupazione per l’escalation delle violenze e per le vittime civili e auspicando la cessazione delle ostilità. Nel Nagorno-Karabakh, “lo status quo non è più sostenibile”, ha proseguito Di Maio.

BIELORUSSIA

Non vogliamo una competizione geopolitica con la Russia”, ha dichiarato il titolare della Farnesina parlando della questione in Bielorussia e riconoscendo il ruolo di Mosca nel dialogo fra le parti coinvolte, in nome dei forti legami esistenti fra i due popoli. L’Italia, ha spiegato Di Maio, si riconosce nelle istanze dei cittadini bielorussi, sostenendo il dialogo e auspicando la liberazione dei prigionieri. Anche nel Consiglio Affari esteri, si è reiterata la posizione in favore dell’apertura di canali diplomatici, insieme alla pressione dell’Unione europea sulle autorità bielorusse.

LIBIA

Per il ministro degli Esteri russo Lavrov la priorità russa in Libia rimane l’attuazione degli accordi presi alla Conferenza di Berlino, che prevede tra le altre cose il cessate il fuoco, il rispetto dell’embargo Onu sulle armi e la ripresa della produzione di petrolio. Di Maio è apparso positivista sul dossier sottolineando che Russia e Italia convengono sull’importanza del rafforzamento della cooperazione “in un frangente in cui si profila una finestra di opportunità per raggiungere dei progressi nella stabilizzazione del Paese”. Anche da Roma giunge l’appello affinché le esportazioni di petrolio riprendano “immediatamente e senza condizioni” oltre che l’invito ad assegnare “senza ritardi” l’incarico di nuovo inviato del segretario generale delle Nazioni Unite e capo della missione Unsmil, tema al centro del bilaterale.

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