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“Not found”, questo è il piano Covid di Trump. L’ultimo affondo di Biden

Il giorno dopo l’ultimo dibattito tv negli Usa è record di contagi. E il coronavirus torna al centro della contesa tra Trump e Biden. Il punto di Giampiero Gramaglia

Il giorno dopo l’ultimo dibattito televisivo tra Donald Trump e Joe Biden, giocato in larga parte sulla pandemia da coronavirus, gli Stati Uniti registrano il loro nuovo record giornaliero di contagi con oltre 80.000 nuovi casi — 80.005 il numero preciso, secondo la John’s Hopkins University —, con il totale dei contagi che, alla mezzanotte sulla East Coast, superava gli 8.492.500, e quello dei decessi sfiorava i 224.000. Il record precedente di contagi giornalieri risaliva al 16 luglio, 77.362.

I dati inducono Biden a orientare sempre più sul contrasto alla pandemia la sua campagna, alzando il tono delle critiche a Trump. Il candidato democratico promette che, se sarà eletto, il vaccino anti-Covid sarà gratuito per tutti, “assicurati o meno” — anche Trump lo vuole gratis per tutti —, ma avverte che, nonostante le promesse del magnate, passeranno ancora “molti mesi prima che qualsiasi vaccino sia disponibile su larga scala”.

La campagna di Biden ha creato il dominio TrumpCovidPlan.com che apre una pagina con la scritta “Not found” (non trovato). Sotto la spiegazione: “Il piano di Trump per sconfiggere il coronavirus e riaprire in sicurezza non esiste”. C’è poi un link “Apprendi di più” che rinvia a un grafico con tweet e commenti del presidente sulla pandemia, da fine gennaio, quando disse “Lo abbiamo totalmente sotto controllo, andrà bene”. Biden rileva: “Siamo da oltre otto mesi in questa crisi e il presidente non ha ancora un piano. Si è arreso”.

Se il barometro del coronavirus segna tempesta, il barometro di Usa 2020 segna tempo stabile, dopo il secondo e ultimo dibattito tra i due maggiori candidati alla Casa Bianca: la media dei sondaggi del sito RealClearPolitics si muove impercettibilmente, Biden resta avanti di 7,9 punti a livello nazionale, 50,7 a 42,8%, ma il suo vantaggio cala da 4,1 a 3,8 punti negli Stati in bilico.

Sono circa 63 milioni gli spettatori che hanno visto il duello televisivo tra Trump e Biden, secondo la società di analisi dati Nielsen. Per gli spettatori della Cnn, il confronto tra Trump e Biden non cambia l’inerzia del match: il 53% degli intervistati dà vincitore Biden, solo il 39% Trump, ma chi già prima voleva votare Biden conferma la sua scelta e chi voleva votare Trump fa lo stesso.

Trump pare collezionare cattive notizie: la pandemia torna su; il suo rivale non va ko; e un hacker riesce a violare per la seconda volta in quattro anni il suo account twitter, scoprendone le prevedibili parole chiave (nel 2016, “youarefired”, frase cult di The Apprentice; ora “Maga2020!”, lo slogan della campagna). Victor Gevers, olandese 44 anni, hacker etico, non fa danni: gusta l’ebbrezza d’essere in un account da 87 milioni di follower e si prende lo sfizio di segnalare al Secret Service la vulnerabilità della sicurezza informatica del presidente.

Se il barometro dei sondaggi resta stabile, altri indici suonano segnali d’allarme per il magnate: c’è una folla per salire sul carro del vincitore, mentre i topi scappano dalla nave che affonda. I media cercano di riempire le caselle dell’amministrazione Biden: Bernie Sanders al Lavoro — un dicastero non pesante, nell’Unione, ma che potrebbe diventarlo — e Lael Brainard, nel board dei governatori della Fed, al Tesoro (improbabile che Sanders ed Elizabeth Warren stiano insieme in un gabinetto che sarebbe percepito come troppo a sinistra e troppo ostile a Wall Street). Segretario di Stato potrebbe essere il repubblicano dissidente Mitt Romney.

La risposta ottimistica, e forse inopportuna nel contesto, della famiglia Trump è l’organizzazione della festa di Halloween sul terreno della Casa Bianca, che, tra zucche e decorazioni autunnali, aprirà i cancelli a invito per il tradizionale “dolcetto o scherzetto”. Sono previste misure anti-covid obbligatorie: mascherine, distanziamento sociale, igienizzanti per le mani, guanti e approccio no-touch da parte di chi distribuirà dolcetti e gadget.

Tasse e beneficenza: il New York Times scava nei documenti di Trump – L’inchiesta a puntate del New York Times sulle dichiarazioni fiscali di Trump getta ombre pure sull’attività filantropica del magnate. Dal 2005, il suo secondo anno come star del reality show The Apprentice, Trump ha donato almeno 130 milioni di dollari, ma non avrebbe quasi mai messo mano al suo portafoglio: gran parte delle “offerte”, 119,3 milioni di dollari, derivano da accordi per non sviluppare terreni, spesso dopo che ne aveva già accantonato i piani di sviluppo.

Tre degli accordi consistono in una manovra legale diffusa tra i ricchi americani, conosciuta come conservation easement, che consente ai proprietari di terreni di mantenerne l’uso proteggendoli dallo sfruttamento e ricevendo una deduzione fiscale pari al loro valore. Un quarto accordo riguarda la donazione di una proprietà a un parco statale. Su due delle prime tre operazioni indaga la procura di New York: vuole accertare se il valore delle donazioni sia stato gonfiato per ottenere maggiori deduzioni fiscali.

Quando Trump lanciò nel 2015 la sua campagna per la Casa Bianca nel 2015, disse di avere donato oltre 102 milioni in beneficenza nei cinque anni precedenti. Ma le sue dichiarazioni fiscali dal 2010 al 2014 mostrano cifre inferiori: 753.238 dollari cash e 26,8 milioni in conservation easement, sui s’aggiunge nel dicembre 2015 un altro accordo simile, per 21,1 milioni. Amanda Miller, portavoce della Trump Organization, dice al New York Times: “Il presidente Trump dà soldi privatamente. È impossibile sapere quanto ha donato negli anni”.

Trump prova a mettere Biden contro Obama – Trump cavalca due mezzi passi falsi di Biden che nel dibattito da Nashville ha definito un errore le politiche di Barack Obama sui migranti al confine con il Messico (compresa la costruzione delle gabbie) e ha evocato l’abbandono dell’energia fossile.

Nei suoi tweet, Trump definisce Biden “irrispettoso” verso Obama e, fronte energia, scrive: “Spero che Texas, Pennsylvania, Ohio, Oklahoma, North Dakota e tutti gli altri stessero ascoltando… Prezzi dell’energia alti, perdite di lavoro massicce”, ha avvisato, citando Stati (alcuni in bilico) dove è forte l’industria del fracking, una tecnica inquinante per estrarre gas dalle rocce del sottosuolo.

Biden aveva dato una risposta un po’ confusa, affermando prima di voler uscire dall’oil industry e poi chiarendo che intende eliminare i sussidi federali al settore. Nel suo programma il democratico propone un bando sui nuovi permessi per estrarre gas e petrolio nei terreni federali, non un bando sul fracking totale. La sua vice Kamala Harris ha ieri corretto un po’ il tiro: “Chiariamo, Biden non bandirà il fracking, metterà mano ai sussidi per l’industria petrolifera”.

www.giampierogramaglia.eu



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