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Antipasto pre dibattito Usa. L’affondo di Obama su Trump nel punto di Gramaglia

Obama è sceso in campo nell’imminenza del secondo e ultimo dibattito televisivo: Trump e Biden si affrontano questa sera – in Italia, saranno le tre del mattino di venerdì – a Nashville, in Tennessee. Il clima del duello è già avvelenato dalle polemiche di sulle regole del confronto

Donald Trump è incapace di prendere seriamente l’incarico”, “tratta la presidenza come un reality show”, “pensa solo a se stesso”, “mente ogni giorno”, agisce “come uno zio pazzo”, mette a rischio la democrazia: Barack Obama sferra un attacco frontale al suo successore nel comizio stile drive-in a Filadelfia, il primo in persona a favore del ticket democratico Joe Biden e Kamala Harris.

Obama scende in campo nell’imminenza del secondo e ultimo dibattito televisivo: Trump e Biden si affrontano questa sera – in Italia, saranno le tre del mattino di venerdì – a Nashville, in Tennessee. Il clima del duello è già avvelenato dalle polemiche di sulle regole del confronto, a microfoni spenti quando parla l’altro, e sulla moderatrice, Kristen Welker, che non mette la politica estera fra i temi in discussione – “È terribile, faziosa, sta con i democratici e con Biden”, dice Trump.

Al confronto, i due candidati alla Casa Bianca giungono divisi da 7,5 punti nella media dei sondaggi di RealClearPolitics – il vantaggio di Biden risulta eroso, rispetto a ieri. Un rilevamento della Cnn dà Biden avanti di 10 punti in Pennsylvania, di quattro punti in Florida – nei margini d’errore, mentre sarebbe testa a testa in North Carolina: tutti Stati in bilico.

Sul New York Times, il Washington Post e altri media, qualche commentatore inizia ad avanzare l’ipotesi di una vittoria a valanga di Biden e dei democratici nell’Election Day, il 3 novembre. Ma c’è il dibattito di stasera a pesare come un’incognita su qualsiasi pronostico.

Le due campagne calano in questa fase i loro assi. La repubblicana ha però solo il suo campione – Melania non si è ancora ristabilita dal coronavirus, e Mike Pence non pesa. La democratica tiene Biden al coperto e manda avanti la candidata vice Harris, che va a ‘pestare i piedi’ a Trump in North Carolina, ad Asheville e Charlotte, oltre che giocarsi Obama. Anche il cast di Happy Days tornerà insieme per un giorno a sostegno di Biden nel Wisconsin, uno degli Stati in bilico, che faceva da sfondo alla leggendaria sitcom.

Per molti elettori, il dibattito e i comizi non contano, però, più nulla: quasi 40 milioni di americani, il 16% circa dei potenziali elettori, e un terzo circa di quelli che risulteranno essere i votanti, hanno già fatto, in anticipo, di persona o per posta, la loro scelta: dato senza precedenti, effetto pandemia. Circa un quinto, quasi 7,5 milioni, sarebbero ‘astensionisti seriali’, che stavolta si sono mobilitati, democratici quasi al 60%.

Poi ci sono polemiche e illazioni: sui conti di Trump in Cina – Nancy Pelosi, speaker della Camera, vi vede un rischio per la sicurezza nazionale –; sulle voci di licenziamento del direttore dell’Fbi Chris Wray; sulle rivelazioni del New York Times su centinaia di bambini di migranti non ancora restituiti alle loro famiglie dopo essere stati separati dai genitori all’ingresso nell’Unione.

Il leader della maggioranza repubblicana al Senato Mitch McConnell invita la Casa Bianca a non fare un accordo con la Pelosi su nuovi stimoli economici anti-Covid  prima dell’Election Day: un’intesa potrebbe esacerbare le divisioni interne ai repubblicani e mettere a rischio la conferma della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Trump vorrebbe invece poter elargire un po’ di denaro prima del voto.

Intanto, il coronavirus avanza: alla mezzanotte sulla East Coast, secondo i dati della John’s Hopkins University, i contagi nell’Unione superavano gli 8.336.000 e i decessi erano oltre 222.200.

(Usa2020)

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