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L’Ue sfida (ancora) Lukashenko. Dopo le sanzioni, il premio all’opposizione

Il Parlamento europeo ha assegnato il premio Sakharov all’opposizione bielorussa. È un altro segnale, dopo le sanzioni contro Lukashenko e i suoi, del sostegno di Bruxelles alla transizione democratica

L’opposizione bielorussa, guidata da Svjatlana Tikanovskaya, candidata alle elezioni contro Aleksandr Lukashenko e costretta a fuggire in Lituania, ha ricevuto il Premio Sakharov 2020, il premio del Parlamento europeo che va a persone o organizzazioni che si sono distinte per la difesa della democrazia o dei diritti umani. La candidatura era stata avanzata da quattro famiglie dal Parlamento europeo: Partito popolare europeo, Socialisti e democratici, Renew Europe e Conservatori e riformisti europei.

Le proteste a Minks hanno “commosso il mondo”, ricorda il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, annunciando uno a uno i rappresentanti dell’opposizione bielorussa, vincitori del premio: i membri del comitato di coordinamento Svjatlana Tikanovskaya, il premio Nobel Svjatlana Aleksievič, la musicista e attivista Maryia Kalesnikava, gli attivisti Volha Kavalkova e Veranika Tsapkala, i politici e personaggi della società civile Siarhei Tsikhanouski, Ales Bialiatski, fondatore dell’organizzazione bielorussa per i diritti umani Viasna, Siarhei DyleuskiStsiapan Putsila fondatore del canale Telegram Nexta, e Mikola Statkevich, prigioniero politico e candidato alla presidenza alle elezioni del 2010.

“È un onore annunciare che le donne e gli uomini dell’opposizione democratica in Bielorussia sono i vincitori del premio Sakharov 2020”, ha annunciato il presidente Sassoli. “Hanno dalla loro parte qualcosa che la forza bruta non potrà mai sconfiggere: la verità. Non rinunciate alla lotta. Siamo al vostro fianco”, ha aggiunto Sassoli su Twitter.

Come ricorda Eunews, gli sviluppi in Bielorussia sono particolarmente sentiti a Bruxelles, dove il Consiglio ha già adottato un pacchetto di sanzioni nei confronti di 40 alti funzionari del regime di Lukashenko responsabili di brogli elettorali e violenze contro manifestanti pacifici ed è attualmente al lavoro per estendere le sanzioni anche nei confronti del presidente considerato illegittimo. “L’Unione europea saluta il vostro coraggio e sostiene pienamente le vostre ambizioni”, ha commentato l’assegnazione del premio in un tweet l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. Anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha ricordato via Twitter che l’Unione europea “condanna le violenze e invita le autorità bielorusse a rilasciare tutti i detenuti e ad avviare un dialogo nazionale inclusivo”, per favorire una transizione democratica al potere.

Tra i (pochi) politici italiani che hanno accolto la notizia del premio, Piero Fassino, deputato del Partito democratico e presidente della commissioni Esteri della Camera, che alcune settimane fa, come raccontato da Formiche.net, ha audito alcuni esponenti dell’opposizione bielorussa. “La questione bielorussa non è più una questione interna o dell’Est Europa”, aveva dichiarato Francisak Viacorka. “La Russia ha reso questo un conflitto geopolitico. E prima che l’Europa metta a punto una posizione comune è importante che ogni governo, ogni uomo politico, ogni parlamento metta a punto una propria posizione a favore di un cambiamento democratico della Bielorussia”. Per Fassino il premio assegnato oggi è un “giusto riconoscimento al coraggio” di chi si batte “ogni giorno in modo pacifico e non violento per libertà e democrazia”.


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