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Il regalo della Difesa russa per Vladimir Putin? Un nuovo missile ipersonico

Le Forze armate di Russia hanno testato con successo nelle acque (sempre più calde) del Mare del Nord il missile da crociera ipersonico Tsirkon. Un regalo per Vladimir Putin nel giorno del suo 68esimo compleanno, apprezzato dal presidente come tutte le componenti del rinnovato arsenale russo, da tempo specializzato nel campo dell’ipersonica.

IL TEST

L’annuncio sul test russo è arrivato dal capo di Stato maggiore della Difesa, Valery Gherasimov. Il missile Tsirkon è stato lanciato dalla fregata Admiral Gorshkov, dislocata nel Mar Bianco, bacino che si insinua nel nord ovest della Russia e ospita il cuore della potente flotta del nord. Ha viaggiato per 450 chilometri a un’altezza massima di 28 chilometri, impiegando quattro minuti e mezzo per raggiungere l’obiettivo nel Mare di Barents. “È stata raggiunta la velocità ipersonica superiore a Mach 8”, ha detto Gharasimov, cioè oltre otto volte la velocità del suono, ovvero oltre 2,7 chilometri al secondo. Non è il primo test del genere. A febbraio l’agenzia Tass aveva raccontato del debutto dello Tsirkon avvenuto il mese precedente, sempre dalla Gorshkov.

IL MISSILE

Come nota il portale Missile Threath dell’autorevole Csis, l’intelligence americana aveva riportato già nel 2015 i primi test sul vettore, seguiti da un altro più rilevante (in termini di distanza) a dicembre nel 2018. I piani ufficiali sono stati svelati da Putin a febbraio del 2019 durante il discorso annuale alla Duma. Il presidente confermò allora l’entrata in servizio del Tsirkon nel 2022, annunciando altresì che il missile sarebbe stato capace di raggiungere Mach 9 con un range di mille chilometri. Il vettore si presenta come missile da crociera ipersonico lanciabile da unità navali e sottomarini.

L’ARSENALE

Il test odierno è stato accolto con gioia da Putin. “Il lavoro sul sistema Tsirkon e i test di successo di questo missile sono un grande evento nella vita sia delle Forze armate sia dell’intera Russia”, ha detto il presidente, allargando lo sguardo all’intero arsenale in fase di sviluppo. I nuovi sistemi missilistici ipersonici, ha aggiunto, “assicureranno certamente la nostra capacità difensiva per un lungo periodo di tempo”. D’altra parte, lo Tsirkon si inserisce in un arsenale variegato e già ampiamente testato, anche in scenari operativi. A giugno del 2017 un’unità navale russa lanciò dal Mar Caspio, contro postazioni dell’Isis in Siria, 26 missili Kalibr. Percorsero in quell’occasione circa 1.500 chilometri, volando a poche decine di metri di quota (restando dunque difficilmente individuabili dai radar) e accelerando nella fase finale del volo. I Kalibr sono missili da crociera dotati di capacità stealth, il cui sviluppo risale al tentativo sovietico di rispondere ai Tomahawk americani.

IL FOCUS

Il focus russo (come delle altre potenze) è sull’ipersonica, considerata dagli esperti il vero “game changer” dei futuri scenari operativi. A dicembre 2018 la Difesa russa ha testato l’Avangard un missile a planata ipersonica, capace di superare l’atmosfera come un missile balistico in fase ascendente, per poi rientrarvi a velocità ipersonica, cambiando traiettoria e aumentando di imprevedibilità. Anche in quell’occasione, Putin intervenne in prima persona per il test, annunciando la sua messa in servizio del sistema entro il 2019. Si aggiungeva tra l’altro ai test eseguiti nei mesi precedenti sul missile da crociera ipersonico “invincibile” (il Khinzal, letteralmente pugnale), nonché sul missile balistico più che intercontinentale Satan 2.

LA CORSA IPERSONICA

Una corsa che vede nelle prime posizioni anche la Cina. Lo scorso anno, il grande protagonista della parata per il 70esimo anniversario della Repubblica popolare fu il DF-17, il cui primo annuncio su un doppio test risale a novembre del 2017. È come l’Avangard un missile a planata ipersonica, per molti la ragione dell’accellerazione nel campo da parte degli Stati Uniti. È piuttosto recente (dello scorso marzo) il secondo test americano dalle Hawaii sul Common hypersonic glide body (C-Hgb), quello che Donald Trump ha chiamato “super duper” e, probabilmente, parte del sistema “incredibile” svelato dal giornalista Bob Woodward nel libro “Rage”.

LE CAPACITÀ INDIANE

Oltre il test dello Tsirkon, oggi è però arrivata anche conferma delle ambizioni indiane nel campo della missilistica, a sostegno di una postura ben oltre i caratteri di potenza regionale. Il ministero della Difesa dell’India ha infatti annunciato il successo del test di ieri di un missile supersonico sottomarino che avrebbe un range di 640 chilometri. Si chiama Smart, acronimo di “Supersonic missile assisted release of torpedo”, espressione che descrive il funzionamento del vettore: un missile che raggiunge velocità ipersonica per poi rilasciare il siluro. Sarebbe partito dalla base militare dell’isola Wheeler, al largo delle coste dell’Orissa, nel Golfo del Bengala. Con il test Nuova Delhi rivendica il record di distanza raggiunta con vettori di questo.

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