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Ultimo miglio. Così Trump e Biden provano l’all-in

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Mentre si attende la nomina della Giudice della Corte Suprema Amy Coney Barrett, si scalda l’ultimo miglio per le presidenziali Usa. E alla Casa Bianca scoppia un polverone per una dichiarazione di Mark Meadows. Il punto di Giampiero Gramaglia

Ultima settimana di campagna elettorale negli Stati Uniti, dove quasi 60 milioni di elettori hanno già votato – 58,7, stando agli ultimi dati disponibili, più di quanti votarono in anticipo, di persona o per posta, nel 2016, quando furono il 42% del totale. Donald Trump e Joe Biden, i due candidati dei maggiori partiti, concentrano le loro presenze negli Stati in bilico, mentre il Senato si riunisce oggi per confermare la nomina alla Corte Suprema della giudice Amy Coney Barrett.

Nelle ultime 48 ore, l’Amministrazione Trump ha ottenuto due successi in politica estera – l’adesione del Sudan al piano di pace per il Medio Oriente, con la normalizzazione delle relazioni con Israele, e la mediazione di una tregua tra Armenia e Azerbaigian, il cui impatto sul voto resta, però, da valutare.

Secondo la media dei sondaggi di RealClearPolitics, Biden mantiene un vantaggio di otto punti (ieri, erano 8,1) su Trump a livello nazionale e di 3,8 – invariato – negli Stati in bilico.

La mappa del sito 270towin attribuisce a Biden 290 Grandi Elettori tra sicuri o probabili – ce ne vogliono 270 per vincere – e a Trump 163, lasciandone non attribuiti 85 (Ohio, Iowa, North Carolina, Georgia, Florida, tutti Stati vinti da Trump nel 2016).

Nel fine settimana, Trump ha compiuto un vero e proprio ‘tour de force’ elettorale: sabato, dopo avere votato in Florida, è stato in North Carolina, Ohio e Wisconsin; e, ieri, nel New Hampshire e nel Maine; il suo vice, nonostante cinque suoi collaboratori siano risultati positivi al coronavirus, è stato in North Carolina e Minnesota.

Domenica, Biden s’è preso una pausa, limitandosi a partecipare in serata a un concerto virtuale. Ma la sua vice Kamala Harris è stata in Michigan, a Detroit e altrove. Biden può pure contare sull’ex presidente Barack Obama, che domani tornerà in Florida, a Orlando, dopo essere stato a Filadelfia e a Miami.

I democratici hanno usato una frase alla Cnn del capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows per tornare all’attacco sulla pandemia. Meadows ha detto: “Non controlleremo la pandemia: il virus è contagioso esattamente come l’influenza. Cercheremo di avere vaccini e terapie e altri strumenti per mitigare” l’impatto della malattia.

Secondo la John’s Hopkins University, alla mezzanotte sulla East Coast il totale dei contagi nell’Unione superava gli 8.636.000 e quello dei decessi raggiungeva i 225.230.

Commentando le parole di Meadows, Biden e Obama hanno dedotto che l’Amministrazione Trump “ha alzato bandiera bianca” nella lotta alla pandemia: “Meadows ha candidamente riconoscimento quella che è stata la strategia del presidente dall’inizio della crisi: alzare la bandiera bianca e sperare che, ignorandolo, il virus se ne sarebbe andato via da solo. Non se n’è andato e non se ne andrà”, dice Biden. “Dopo otto mesi di pandemia, mentre i casi stanno segnando nuovi record, abbiamo bisogno di un’Amministrazione che non alzi bandiera bianca”, twitta Obama.

Il Senato, dove i repubblicani sono maggioranza, prevede di votare oggi la conferma della Barrett alla Corte Suprema, dando a Trump una spinta verso una ipotetica rimonta. Ci vorrà prima un voto di procedura per chiudere il dibattito, poi un voto nel merito: i democratici paiono rassegnati e non è ancora chiaro se diserteranno o meno l’aula; i repubblicani sarebbero compatti o quasi, anche alcuni presunti dissidenti sarebbero rientrati nei ranghi su questo punto.



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