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Corsa al vaccino. Lo sprint di Astrazeneca-Oxford

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Ripresi i test della ricerca di AstraZeneca, insieme all’Università di Oxford. E con ottimi risultati. Il quotidiano Financial Times sostiene che questo vaccino contro il Covid-19 ha sviluppato una forte risposta immunitaria nei pazienti anziani

Buone notizie nella ricerca per il vaccino contro il Covid-19. È ripresa la fase di sperimentazione del farmaco sviluppato dall’impresa Astrazeneca in collaborazione con l’Università di Oxford.

A inizio settembre le prove del vaccino sui volontari erano stati fermate per motivi di sicurezza nel monitoraggio dei risultati. Alcuni pazienti avevano evidenziato possibili effetti neurologici, in seguito all’assunzione del medicamento. Ma ora sono ripresi i test, in seguito all’autorizzazione delle autorità competenti negli Stati Uniti, Regno Unito, Brasile e Sudafrica.

Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca Oxford, ha spiegato che il riavvio delle sperimentazioni “è una grande notizia perché ci permette di continuare i nostri sforzi per sviluppare questo vaccino per aiutare a sconfiggere questa terribile pandemia”.

E i primi risultati positivi sembrano essere già arrivati. Secondo quanto ha riferito il quotidiano britannico Financial Times, il vaccino Astrazeneca-Oxford ha prodotto una risposta immunitaria molto forte in pazienti anziani, una delle categorie più a rischio. Mentre dai risultati pubblicati a luglio si confermano “risposte immunitarie robuste” in adulti tra i 18 e i 55 anni.

Astrazeneca e l’Università di Oxford hanno confermato che il vaccino ha mostrato una risposta immunitaria promettente, così come basse reazioni avverse negli anziani. Un risultato molto incoraggiante per i ricercatori, che si trovano ora in una fase avanzata di sperimentazione, che ha come obiettivo dimostrare l’efficacia e sicurezza negli esseri umani.

“Questo segna una tappa fondamentale – ha proseguito un portavoce di Astrazeneca e l’Università di Oxford – e ci rassicura sul fatto che l’uso del vaccino è sicuro e induce forti risposte immunitarie nei gruppi di adulti”.

I risultati finali potrebbero arrivare entro la fine dell’anno, per cui c’è speranza che le prime dosi del vaccino siano pronte per l’inizio dell’anno 2021.

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