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Giù le mani cinesi dal 5G. Ecco come continua la campagna Usa

Con Brasile, Ecuador e Repubblica dominicana sono 53 i Paesi che hanno aderito al Clean Network degli Usa. Le aziende aderenti al club anti 5G cinese valgono due terzi del Pil mondiale

Brasile, Ecuador e Repubblica dominicana. Sono gli ultimi tre Paesi a entrare nell’iniziativa Clean Network, il progetto dell’amministrazione statunitense per proteggere le reti 5G e la sicurezza dei dati dagli attori “maligni” lanciato ad agosto dal segretario di Stato americano Mike Pompeo con l’intento di formare un’alleanza per fronteggiare l’ascesa dei fornitori cinesi.

Con l’ingresso dei tre nuovi Paesi dopo la visita del sottosegretario di Stato alla Crescita economica, Keith Krach, l’iniziativa può contare oggi su 53 Paesi “puliti”, 180 aziende di comunicazioni “pulite”. Inoltre, ha twittato Pompeo, “dozzine di compagnie leader — che rappresentano due terzi del Prodotto interno mondiale — si sono già unite alla marea verso il 5G affidabile. Molte altre [sono] in arrivo”.

Poche settimane fa, l’amministrazione Trump aveva rinnovato l’appello all’Italia. Come raccontato da Formiche.net, invitato al Festival della Diplomazia, Alexander Alden, vicesottosegretario di Stato agli Affari europei e asiatici, aveva lodato la scelta del Comitato Golden power di Palazzo Chigi di stoppare un contratto per la fornitura di rete 5G fra la cinese Huawei e Fastweb. Ma aveva chiesto, scrivevamo, anche di “considerare le minacce alla sicurezza nazionale e alla privacy dei dati dei cittadini italiani accessibili al Partito comunista cinese”. Insomma, “un passo in più: bandire i fornitori non affidabili”. L’invito è poi ad “aderire alla 5G Clean Path Initiative” lanciata ad aprile da Pompeo: un sistema di comunicazione end-to-end per tutta la rete 5G che entra ed esce nelle strutture diplomatiche americane che, si legge sul sito del Dipartimento, “non usa alcuno strumento di trasmissione, controllo, computing o stoccaggio da parte di fornitori IT inaffidabili, come Huawei e Zte”. La “Clean Path Initiative” rientra nel più ampio piano “Clean networks”, una road map statunitense per convincere gli alleati ad affidare il 5G ad aziende europee (Ericsson e Nokia) o americane.



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