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Infrastrutture e next city, le opportunità da una crisi al sustainability day Acea 2020

Si è svolta oggi la seconda edizione del Sustainability Day di Acea. “Stiamo vivendo un momento storico unico in tutte le sue sfaccettature che ci costringe a pensare alla sostenibilità come ad un elemento guida” ha sottolineato Michaela Castelli, Presidente di Acea. Tra i partecipanti all’evento digitale, moderato da Mia Ceran, il ministro Paola De Micheli, il sottosegretario Roberto Morassut ed Enrico Giovannini

Quali sono le possibilità concrete che possono emergere per rendere la crisi che stiamo vivendo una vera opportunità di sviluppo equo e sostenibile? Questa è la domanda attraverso la quale si sono snodati i diversi interventi dell’evento in modalità digitale organizzato da Acea, sul tema “Infrastrutture e next city, le opportunità da una crisi”. L’incontro è stato l’occasione per gli addetti ai lavori per illustrare il costante impegno verso la ricerca di un equilibrio strategico tra priorità economiche, sociali e ambientali, orientato allo sviluppo di soluzioni innovative per migliorare la qualità delle proprie attività all’interno dei valori cardini della sostenibilità.

LA CRISI COME OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO

“La pandemia ci ha consegnato una condizione di stabilizzazione dell’emergenza, emergenza sanitaria, ambientale, geopolitica. La conseguenza principale è che da una condizione di relativa stabilizzazione i paradigmi dovranno declinarsi su una serie di obiettivi che hanno i nomi di contenimento, risparmio, adattamento, mitigazione e recupero”, ha rilevato Roberto Morassut, sottosegretario del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
L’esperienza della pandemia ci dimostra che è necessario andare a sperimentare e implementare delle soluzioni di vita innovative, fondate su logiche più sostenibili. Sono sempre più presenti i progetti di una nuova conformazione di città basata su un’idea di comunità in cui viene modificato il ruolo dei cittadini.
Un’opportunità quindi “ma anche il più ampio piano di interventi non sarà tuttavia totalmente efficace se parallelamente non si innesterà un cambiamento culturale. Un nuovo approccio, orientato all’efficienza e ad un alleggerimento della burocrazia, che garantisca tempi certi e rapidi deve, infatti, essere necessariamente parte della strategia del nostro paese e dell’Europa, in quanto essenziale alla messa a terra delle azioni da realizzare”, ha detto l’amministratore delegato di Acea, Giuseppe Gola.

IL RUOLO DI ACEA E L’IMPORTANZA DI TERRITORIO E RESILIENZA

Le utilities, come Acea, sono chiamate a svolgere una funzione cruciale nel percorso verso le città del futuro, tramite gli investimenti finalizzati all’evoluzione delle infrastrutture, elemento fondante del nuovo progetto di città. Il loro impegno in questo percorso è testimoniato dal piano di investimenti di 50 miliardi di euro da realizzare nei prossimi cinque anni – 30 nel settore idrico, 12 in quello energetico e 8 in quello ambientale.
Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile ha sottolineato “la grande importanza delle utilities come Acea e del ruolo che possono avere per aiutare la transizione energetica: permettere ai territori di compiere un salto verso uno sviluppo totalmente sostenibile sul piano economico ma anche ambientale, sociale. È attraverso la dotazione di nuove istituzioni che i territori possono perseguire questi obiettivi.”
Nel concreto, Acea ha previsto nel suo Piano industriale investimenti complessivi per 4,7 miliardi di euro entro il 2024. Di questi, ben 2,1 miliardi sono correlati a specifici target di sostenibilità. L’azienda di servizio pubblico può avere un grande ruolo di responsabilità sia verso i territori italiani che verso i cittadini, anche loro collaboratori di questo cambiamento verso gli obiettivi di sostenibilità. “Siamo consapevoli del nostro ruolo di responsabilità e quindi possiamo e dobbiamo essere resilienti, le reti che gestiamo hanno bisogno di reagire ai cambiamenti climatici, quindi è necessario utilizzare i migliori mezzi tecnologici disponibili”, ha detto Gabriella Chiellino, membro del Cda e Presidente del comitato Etica e sostenibilità di Acea.

INFRASTRUTTURE E IMPORTANZA DEL RUOLO DEI PRIVATI

“Un player come Acea può essere straordinariamente utile ai singoli Comuni nei quali opera, perché può consentire l’implementazione della progettualità del Comune oltre il perimetro pubblicistico – ha rilevato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli – il ruolo dei privati in questo piano è quello da una parte di immaginare insieme all’amministrazione pubblica il progetto e dall’altra di attivarsi in termini di risorse per poterlo realizzare”.
Una delle linee di interventi del ministero sulla sostenibilità nelle città basati sulla tecnologia è quella del trasporto pubblico locale, per il quale il ministro ha sottolineato un piano legato alla sostenibilità ambientale con 3 miliardi di euro dedicati alla sostituzione degli autobus e 8 miliardi al finanziamento dei progetti dei singoli Comuni sui nuovi modelli di trasporto rapido di massa oltre al completamento delle metropolitane nelle grandi città italiane. Anche in questo caso, il contributo dei privati può essere protagonista con la possibilità di “ridisegnare i trasporti nelle città”.

NEXT GENERATION EU: ACCELERATORE DI SOSTENIBILITÀ

Un altro tema importante è quello del Next Generation Eu che “è un’occasione straordinaria che non può essere perduta – ha sottolineato Enrico Giovannini – è necessario considerare i fondi in un’ottica complessiva e riuscire quindi a mettere i fondi europei in coerenza con i fondi ordinari”.
Acea sta svolgendo un’attività molto importante anche di pianificazione dei progetti presentati per l’utilizzo delle risorse del Next Generation Eu, necessarie per la realizzazione di grandi opere strategiche infrastrutturali. In particolare, è molto attenta al tema dello sviluppo dei fondi destinati alle infrastrutture idriche.
Di fronte alle sfide che ci attendono De Micheli si è detta positivamente colpita dalla collaborazione e condivisione con i suoi colleghi francesi e tedeschi e, sottolinea, “l’Europa sarà un’importante chiave di lettura. Se continuasse ad essere così presente sarebbe molto utile in termini di reazione collettiva non solo per i fondi ma proprio come un popolo che si sente parte di un grande destino nel mondo”.

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