Responsabile esteri della Cdu, è una primissima linea del partito di Angela Merkel e presiederà il Comitato di controllo dell’Intelligence del Bundestag. Dal 5G cinese alla Russia fino alla Libia, ecco cosa pensa Roderich Kiesewetter (e perché riguarda l’Italia)
Roderich Kiesewetter, già deputato tedesco e responsabile Esteri della Cdu, è stato eletto presidente del Parlamentarischen Kontrollgremium (commissione parlamentare di Controllo per l’intelligence tedesca), organo simile al nostro Copasir. Il politico della Cdu succede al suo collega di partito Armin Schuster ed è riuscito a conquistare una larga maggioranaza: 541 delegati hanno votato a favore, 34 i voti contrari e 30 gli astenuti. Shuster, invece, assumerà la direzione dell’ufficio federale della Protezione civile, come annunciato dal Bundestag, e lascerà il seggio conquistato con i voti del Land di Baden-Württemberg (Stoccarda) il 9 novembre 2020.
LA COMMISSIONE
La Commissione parlamentare di controllo è composta da nove membri e controlla i servizi di intelligence della Germania: il Servizio federale di intelligence (Bundesnachrichtendienst, BND), il Servizio militare di controspionaggio (Militärischen Abschirmdienst, MAD) e l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bundesamt für Verfassungsschutz, BfV). I membri della commissione controllano il lavoro dei servizi segreti e possono richiedere l’accesso ai file. Richiama appunto il Copasir, l’organo parlamentare italiano di raccordo fra Parlamento, governo e intelligence.
KIESEWETTER, LA STORIA
Il 57enne Kiesewetter siede nel Bundestag dal 2009 ma segue la politica miliatare ed estera della Germania da ancora prima: è stato colonnello nell’esercito tedesco e dal 2006 ha lavorato nel quartier generale della Nato a Bruxelles. Una volta entrato nel Bundestag, Kiesewetter è stato membro della commissione per gli affari esteri e vicepresidente della sottocommissione per il disarmo, il controllo degli armamenti e la non proliferazione, oltre a ricoprire la carica di capo della delegazione tedesca all’Assemblea parlamentare euromediterranea (APEM). Ed è proprio per l’area mediterranea che si è fatto conoscere: all’inizio del 2015 si è unito all’allora ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier in viaggi ufficiali in Marocco, Tunisia e Algeria.
LA CRISI MIGRATORIA
Kiesewetter è stato uno dei più vicini collaboratori della cancelliera Angela Merkel nella gestione della crisi migratoria nel 2015. E proprio sui migranti disse: “Dobbiamo proteggerli e dare loro un’aspettativa di vita strutturata attraverso programmi di formazione e assistenza sanitaria e sociale. Si tratta di interventi lunghi e duraturi che dimostrano come l’approccio militare esclusivo e isolato non farebbe altro che peggiorare la situazione”.
E la crisi migratoria è ancora al centro della sua politica; lo scorso settembre Kiesewetter è stato uno dei 15 membri del suo gruppo parlamentare che si è unito a Norbert Röttgen nel sottoscrivere una lettera aperta al ministro degli Interni Horst Seehofer, che invitava la Germania e altri Paesi Ue ad accogliere 5000 immigrati rimasti senza riparo dopo che degli incendi divampati sull’isola greca di Lesbo colpirono il sovraffollato centro di accoglienza e identificazione di Mória.
TURCHIA E RUSSIA
Ma Kiesewetter è anche stato al centro dei negoziati per la risoluzione della crisi libica, come della questione turca, spesso rimarcando la posizione troppo debole dell’Unione Europa nei confronti di Erdogan: “Non possiamo più accettare i ricatti di Erdogan. È una dittatura che sopprime le opposizioni e la libertà di stampa”, disse a Formiche.net a inizio 2020. E anche sulla Russia ha più volte speso parole dure: “La Germania e l’Europa dovranno prendere una decisione su come affrontare la Russia“, disse dopo l’avvelenamento di Alexei Navalny, oppositore russo, poi trasportato e curato in Germania anche grazie alla diplomazia di Kiesewetter. E anche grazie a lui stanno andando avanti i negoziati sul Nord Stream 2, che Kiesewetter definisce “il più importante progetto economico bilaterale tedesco-russo”.
LA CINA E IL 5G
Tra i temi di intelligence sul tavolo del comitato c’è anche la penetrazione degli investimenti cinesi nelle infrastrutture critiche e in particolare nella rete 5G. Kiesewetter è considerato un hardliner nei confronti della Cina. Da responsabile esteri del partito, un anno fa ha chiesto alla Merkel, insieme a un gruppo di autorevoli colleghi, su tutti Norbert Röttgen, candidato alla presidenza della Cdu, di ritirare il bando della tecnologia Huawei dalla rete. In un editoriale del novembre del 2019 cofirmato su Handelsblatt, scriveva: “La risposta alla domanda se possiamo o meno fidarci del Partito comunista cinese può solo essere un decisivo no”. In un’intervista a Formiche.net di settembre, spiegava come la Germania avesse “una posizione troppo morbida” sulla partecipazione delle aziende cinesi alla rete 5G.
INTELLIGENCE
Kiesewetter nel 2014, in qualità di rappresentante della Cdu nella commissione d’inchiesta della Nsa (National security agency), invitò Edward Snowden a parlare in video-call di fronte alla commissione d’inchiesta del Bundestag sulle attività di sorveglianza della stessa Nsa nei confronti della Germania. L’ex informatico della Cia e collaboratore dell’Nsa, che con le sue rivelazioni al Guardian ha fatto pubblicare documenti top secret relativi ad attività di spionaggio dei governi Usa e Uk nei cofronti di altri Paesi, tra cui la Germania, non ha poi mai parlato di fronte alla commissione la quale scoprì che diversi suoi membri, tra cui anche Kiesewetter, venivano spiati attraverso manomissioni dei propri cellulari.