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Il Galateo dei sentimenti. Le donne imperfette (ma forti) raccontate da Elvira Frojo

È un periodo dove avere cura di sé e degli altri è fondamentale per resistere a tempi bui. Elvira Frojo nel suo ultimo libro, Il tempo del cuore. Il Galateo delle donne imperfette, edito da San Paolo editore, riprende una profonda riflessione sul potere delle donne, sulla possibilità sempre di cambiare, lavorando su se stesse e sulla propria autostima

Ora più che mai non è retorica pensare di concentrarci su pensieri positivi. Non solo generici, ma riflettere su come migliorare noi stessi, anche con l’obiettivo di arricchire il mondo intorno a noi.

Non è retorica, nel pieno della pandemia e nell’invito a rispettare tutti regole ma anche il prossimo. Quante volte ci siamo trovati di fronte alla mancanza di minima educazione o senso civile? Sono tempi in cui purtroppo la maleducazione, il bullismo, il prendersela superficialmente con l’altro, sono problemi in cui ci si imbatte quotidianamente.

Possiamo fare qualcosa? Possiamo cercare di entrare in sintonia con l’altro? E soprattutto noi donne, vittime spesso di pregiudizi e stereotipi, possiamo essere protagoniste di una rivoluzione dei sentimenti?

È da questi interrogativi che Elvira Frojo, giornalista e già autrice di “Il sorriso delle donne imperfette. Viaggio nell’alfabeto del benessere”, avvia una profonda riflessione sul ruolo della figura femminile oggi.

Il suo nuovo libro infatti, “Il tempo del cuore. Il Galateo delle donne imperfette” (San Paolo editore), racconta come noi donne possiamo invertire la tendenza quasi consolidata di far emergere solo quei lati negativi dell’essere umano.

Siamo sensibili, complesse e contraddittorie, ma queste caratteristiche che a volte ci portano nel buio più doloroso, sono anche quelle che riescono a farci trovare la forza di reagire.

E gli uomini intorno a noi? A volte potrebbero scendere nel nostro pozzo nero, dice l’autrice, a volte però la distanza piuttosto che diminuire, aumenta.

Ma le donne imperfette del titolo cosa possono fare? Innanzitutto leggendo il libro il messaggio dell’autrice è chiarissimo: non avere paura della propria imperfezione, giocare con le nostre fragilità ed essere consapevoli di quello che valiamo, con un’autostima che non dovrebbe mai abbandonarci.

Ecco perché ha senso un Galateo delle donne imperfette perché si deve ricominciare a costruire rapporti e relazioni autentici. Vivere con sensibilità, pazienza e determinazione vuol dire costruire legami che non si basano su radici che si possono sgretolare da un giorno all’altro per colpa dell’ipocrisia.

Noi donne in fondo, ricorda l’autrice, siamo abituate a lottare da sempre, nulla dovrebbe essere temuto da una donna… Basti pensare che solo ne 1946 abbiamo ottenuto il diritto di voto, solo nel 1975 si è persa la potestà maritale e l’adulterio femminile era un reato.

Prima di tutto quindi il volume è un incitamento a coltivare un Galateo dei sentimenti, con forza, fragilità, vivendo ogni età con la sua unicità.

Non è facile, ci si scontra ogni giorno con diverse vedute, con prepotenze, ma il coraggio di voler cambiare, anche affidandosi ai giovani che sono “volano di cambiamento”, non deve mai mancare.

Molto commovente la storia di Marta e Francesca, mamma e figlia, con un rapporto conflittuale e con esperienze di vita che sicuramente non le hanno aiutate nel loro percorso. Un percorso molto accidentato per entrambe, con caratteri che a volte non aiutano nemmeno a superare la debolezza di un periodo. Ma è l’aprirsi l’una con l’altra che le ha aiutate, anche un gesto piccolo può avvicinare, il gesto di una madre caparbia che anche se non sa come aiutare sua figlia, vuole starle solo vicino.

Una storia questa che racconta tanto di come la solidarietà femminile sia veramente la forza di noi donne.


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