Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

L’Italia, il navale e la Difesa europea. Parla Giuseppe Bono

“L’Italia può essere leader del consolidamento del settore navale europeo”. Parola di Giuseppe Bono, ad di Fincantieri, intervenuto ieri in audizione alla Commissione Difesa della Camera. E se il civile sperimenta difficoltà, il militare è in crescita. Una nave-ospedale contro il Covid? “Dovrà essere multi-missione”

“Segnali positivi in questi tempi difficili per l’economia italiana”. È così che Gianluca Rizzo, presidente della Commissione Difesa di Montecitorio, ha descritto l’audizione di Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, chiamato ieri a fare un punto “sulla pianificazione dei sistemi di difesa e sulle prospettive della ricerca tecnologica, della produzione e degli investimenti funzionali alle esigenze del comparto”. Ne è emerso un quadro incoraggiante per il settore navale italiano, per cui il segmento militare (con un occhio alla Difesa europea) sta riuscendo a sopperire alle difficoltà da Covid-19 sperimentate da quello civile.

LA DIFESA EUROPEA

D’altra parte, pur di fronte alla pandemia, “Fincantieri non si è fermata agli investimenti: stiamo partecipando da protagonisti al consolidamento dell’industria europea della difesa”, ha spiegato Bono. “L’Italia – ha aggiunto – ha l’occasione di essere leader di un consolidamento europeo nel settore navale: abbiamo già fatto passi avanti con la Francia e stiamo lavorando con la Germania”. Il riferimento è all’avviata collaborazione con l’industria transalpina (Naval Group), per cui è già operativa (e destinataria di contratti) la joint venture Naviris (nonostante resti in stallo la partita sul civile per l’acquisizione dell’ex Stx). Sul fronte tedesco è emersa a maggio l’ipotesi di nuove forme collaborative con Thyssenkrupp, a partire dai sottomarini per cui la cooperazione risale agli anni 90. In ogni caso, ha spiegato Bono, “riteniamo che sia la strada giusta per dotare l’Europa della forza necessaria per competere sui mercati internazionali”.

SE IL MILITARE FUNZIONA

Anche perché “oggi il mare è di nuovo protagonista della politica internazionale”. E così Fincantieri ha “incrementato la nostra politica delle acquisizioni nel settore militare, dove abbiamo avuto successi estremamente importanti anche per il Paese dal punto di vista geopolitico, e questo ci consente nel 2021 di controbilanciare la riduzione delle attività nelle crociere”, ha notato Bono. Si tratta di “navi che possono essere cantierizzate subito”, ovvero di lavoro che può partire con rapidità.

INVESTIRE NELLA DIFESA

Ci sono poi gli aspetti strategici. “Gli investimenti nella difesa vanno considerati secondo un duplice aspetto”, ha spiegato Bono. “Non hanno solo una capacità di innovare che altri non possiedono, ma sono altresì importanti dal punto di vista geopolitico”. A condizione che si riesca a investirvi per mantenere alto e competitivo il livello tecnologico. E così, ha rimarcato, occorre “approfittare della crisi per imboccare quella strada di cui non si fa che parlare da anni; molti settori continueranno ad essere in crisi e difficilmente l’economia potrà riprendersi in tempi rapidi se non troviamo altri settori di sviluppo”. In altre parole, “è nei periodi di crisi che bisogna avere il coraggio di progettare, perché poi, quando la crisi finisce, chi l’ha fatto diventa più forte sul mercato”.

IL SETTORE CROCIERESTICO

L’obiettivo è bilanciare le difficoltà sul civile. “Uno dei settori più colpiti dalla pandemia è stato quello delle crociere, ma a oggi non abbiamo avuto una cancellazione di ordini”, ha detto Bono nel giorno in cui a Shanghai sono partiti i lavori sulla prima nave da crociera cinese, per cui la joint venture tra il Gruppo di Trieste e la cinese Cctd fornisce in licenza la piattaforma tecnologica. “Abbiamo rallentato le consegne – ha spiegato il manager alla Camera – ma siccome nel 2021-2022 riprenderà l’attività delle crociere, noi possiamo dimostrare di avere un carico di lavoro che ci porta a occupare i cantieri fino al 2028″.

EMERGENZA COVID

“In questo momento, malgrado il virus non abbia tralasciato nessun Paese, i nostri cantieri sono aperti in tutto il mondo, ivi compreso in Italia”, ha spiegato l’ad di Fincantieri. Dopo il primissimo lockdown di marzo e la chiusura dei cantieri anticipata dal Gruppo, “ad agosto non abbiamo avuto la necessità di chiudere e questo ci ha permesso di riprendere alla grande”. Due consegne di navi a settembre e ottobre, anche a fronte di misure “molto più stringenti all’intero dei cantieri”, considerando “un naturale rischio di assembramento”. Considerando le aziende esterne, il Gruppo contra 20mila persone, e ha registrato “meno del 3% dei contagi, di cui oggi più della metà è guarto”.

UNA NAVE-OSPEDALE?

Rispondendo alle domande dei deputati, Bono è intervenuto anche sull’ipotesi di realizzare una nave-ospedale per l’emergenza in corso: “Potremmo cominciare a costruirla già da domani, ma una volta finita l’emergenza, non può restare inutilizzata, perché vorrebbe dire che abbiamo investito male”. Si dovrà pensare dunque a un’unita “multifunzione e multi-missione”, magari con futuri impieghi di protezione civile, come nave-scuola o per la gestione dell’immigrazione. Difatti, “gli investimenti vengono fatti spesso sull’onda dell’emozione o per salvaguardare l’occupazione in determinate zone: questo è giusto – ha concluso Bono – ma occorre che ci sia un ritorno economico per tutti sull’investimento”.

×

Iscriviti alla newsletter