Il ruolo di Ferrovie dello Stato italiane per la costruzione di una mobilità sostenibile, con l’uso anche degli strumenti della finanza green
Le Ferrovie guidate dall’Ad Gianfranco Battisti accelerano sui binari della sostenibilità. Dalla crisi provocata dal Covid-19 nasce infatti un’opportunità che può e deve essere colta: quella di creare un mondo nuovo, ridisegnando un modello di sviluppo più incentrato sulla persona che sulla massimizzazione dei profitti. Lo sanno bene le aziende impegnate nella ripresa del sistema economico italiano. E lo sa benissimo anche il Gruppo FS Italiane. Su questo cambio di paradigma – la persona al centro – Battisti ha incentrato il Piano industriale 2019-2023 e, ora che la pandemia sta cambiando il mondo per come lo abbiamo fino ad ora conosciuto, anche la nuova visione del futuro e della mobilità.
La grande ambizione di Ferrovie è consegnare infatti alle prossime generazioni un Paese migliore, e sostenibile. Un Paese green, con una mobilità a favore dell’ambiente e integrata. E il piano di investimenti in infrastrutture fisiche e digitali, assicurano dalle FS, servirà proprio a questo. “Serve cambiare rotta, cambiare paradigma, accelerando i percorsi intrapresi verso modelli più sostenibili, con il senso di solidarietà che ci contraddistingue – ha ribadito più volte l’AD Gianfranco Battisti – il nostro obiettivo è e continuerà ad essere quello di generare valore condiviso, un sistema di accessibilità diffuso, sia ferroviario che stradale. Il nostro ruolo è quello di essere un asset fondamentale per la crescita del Paese”.
PAROLA CHIAVE: SOSTENIBILITÀ
La sostenibilità è dunque la parola chiave, e uno dei maggiori driver di sviluppo del nostro tempo. Considerata nella sua triplice dimensione: non solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Per creare valore condiviso, ed essere sostenibili, servono però fatti concreti: FS Italiane negli ultimi 10 anni, con l’alta velocità di Trenitalia, ha ridotto le emissioni di anidride carbonica in atmosfera di circa 20 milioni di tonnellate. Ferrovie sta anche rinnovando la sua flotta con i treni regionali Pop e Rock, riciclabili al 97% e acquistati anche attraverso l’utilizzo dei green bond, uno degli strumenti della finanza sostenibile. Esempio di agire sostenibile sono poi anche gli Help Center, sportelli di ascolto che sorgono nei locali o nei pressi delle stazioni ferroviarie e concessi in comodato d’uso gratuito dal Gruppo FS ad associazione ed enti che si occupano di marginalità ed emergenza sociale. Nell’Help Center di Roma Termini, per contrastare l’emergenza da Coronavirus, c’è anche la possibilità per le persone senza fissa dimora di fare un tampone gratuito. L’iniziativa è dei volontari di Binario95 con l’Istituto San Gallicano.
TRE OBIETTIVI A LUNGO TERMINE
Sicurezza, salute e benessere delle persone, approvvigionamento energetico e riduzione delle emissioni di anidride carbonica, e mobilità sostenibile. Sono i tre grandi obiettivi di lungo periodo del Gruppo FS Italiane, che nel 2017 ha aderito al network del Global Compact dell’ONU. Il primo obiettivo è arrivare, entro il 2050, a zero eventi mortali che coinvolgano viaggiatori, dipendenti del Gruppo FS e di ditte appaltatrici, oltre alle persone che entrano in contatto con l’ecosistema ferroviario. Il secondo obiettivo è diventare carbon neutral entro il 2050 attraverso investimenti che riducano progressivamente le emissioni di gas serra in atmosfera. Già nel 2019 sono state 2,6 milioni le tonnellate emesse in meno 8-1,6%) rispetto al 2018. Il terzo grande obiettivo è il cosiddetto shift modale, cioè un cambiamento dei modi di spostarsi delle persone, dall’auto privata e dai mezzi più inquinanti al treno, mezzo ecologico per eccellenza, e alla mobilità condivisa. Per le merci, invece, lo scopo è di avere il 50% su treno e il 50% su gomma al 2050 per le tratte superiori a 300 chilometri.
FINANZA SOSTENIBILE
I treni regionali Rock e Pop sono già una realtà sui binari italiani. Negli scorsi giorni, in Calabria, è stato consegnato il quarto Pop previsto nel programma dell’anno in corso. I convogli di ultima generazione di Trenitalia sono riciclabili fino al 97% e rispondono a importanti requisiti ambientali che permettono di consumare fino al 30% di energia in meno rispetto ai treni di precedente generazione. Il secondo green bond emesso da FS Italiane è, per oltre il 70%, dedicato proprio all’acquisto dei treni regionali Pop e Rock. I green bond sono infatti uno degli strumenti della finanza sostenibile che Ferrovie ha sperimentato con successo. Fino ad ora sono stati i green bond emessi (uno nel 2017 e uno nel 2019) per l’acquisto di treni regionali, alta velocità e merci (1,3 miliardi di euro). FS Italiane, nel luglio 2019, ha emesso il secondo green bond: valore nominale di 700 milioni di euro e durata pari a 7 anni. Per quest’ultimo gli ordini complessivi sono stati di circa 2,5 miliardi di euro, provenienti da 156 investitori, di cui il 65% dall’estero, con una forte presenza di Francia (36%), Germania/Austria (8%) e Gran Bretagna/Irlanda (7%). Tutti i progetti finanziati dai green bond assicurano miglioramenti dell’efficienza energetica. Ferrovie fa parte anche dell’Advisory Council dei Green Bond Principles (GBP), Social Bond Principles (SBP) e Sustainability-Linked Bond Principles (SLBP) di ICMA (International Capital Market), la più importante associazione internazionale dei mercati di capitali.
ACCORDI PER UN NUOVO FUTURO
Il 21 ottobre scorso FS Italiane e Snam hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding per valutare la fattibilità tecnico-economica e novi modelli di business legati allo sviluppo e la diffusione dei trasporti ferroviari a idrogeno. “Continuiamo a innovare e sviluppare soluzioni di mobilità sicure e ecologiche – ha detto l’Amministratore Delegato Gianfranco Battisti dopo la firma – che consentiranno alle nuove generazioni di vivere in un Paese più sostenibile e competitivo, secondo un modello che pone sempre di più le persone al centro”.