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A destra c’è chi non piange per la sconfitta di Trump. Ecco perché

Il Partito repubblicano aspetta Biden. Ma anche nel centrodestra italiano c’è chi non rimpiange troppo Trump. Da Berlusconi a Giorgetti, ecco chi scommette sull’amicizia Italia-Usa

Il Partito repubblicano sta iniziando a prendere le distanze da un presidente, Donald Trump, trinceratosi alla Casa Bianca. Tra questi, come raccontato su Formiche.net, i senatori Lindsey Graham e Mitch McConnell: il primo, molto vicino al presidente, si è detto pronto a lavorare con Joe Biden; il secondo, leader del partito al Senato, ha iniziato a fare i conti con il futuro presidente, dal cui entourage trapela che una delle prime telefonate del presidente eletto sarà proprio con McConnnell, amico di lunga data. Un altro senatore, Marco Rubio, forte del successo dei repubblicani in Florida, ha scritto su Twitter che “impiegare dei giorni per contare voti espressi legalmente non è frode”, finendo nel mirino di Donald Trump Jr.

QUI LEGA

Ma quella americana non è l’unica destra pronta a lavorare con Biden. C’è anche quella italiana. Alcuni giorni fa, intervistato su SkyTg24, il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti aveva dichiarato: “Eravamo, siamo e saremo amici degli Usa. Avremo relazioni positive anche con Biden, teniamo la barra dritta sui rapporti transatlantici”. “Siamo parte del contesto europeo, vorremmo che l’Europa sentisse le nostre proposte, e in parte lo sta già facendo”, aveva aggiunto il responsabile Esteri del Carroccio nelle ultime settimane impegnato in un riequilibrio delle alleanze del partito nel mondo. Le parole di Giorgetti sembra aver riscosso successo anche nella pattuglia di eurodeputati della Lega. Marco Dreosto ha diffuso una nota in cui non cita né Trump né Biden ma recita: “Il prossimo presidente Usa troverà nella Lega un alleato affidabile in Italia e in Europa, che si mostrerà sempre al fianco degli Stati Uniti”.

QUI FORZA ITALIA

Oggi è toccato a Silvio Berlusconi, intervistato dal Messaggero, che introducendo l’intervista all’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia scrive: “Con Trump, Berlusconi non s’è mai preso. Su Biden invece ci punta, anche per ricostruire quel rapporto tra Stati Uniti e Europa che al Cavaliere sta a molto cuore”. Alla domanda sull’America di Biden, Berlusconi risponde: “Ciò che conta è che i rapporti transatlantici si consolidino per affrontare alcune grandi sfide: dalla tutela dei comuni interessi commerciali con la Cina al consolidamento della Nato, dalla lotta al terrorismo islamico alla pace nel Mediterraneo ed in Medio Oriente con la tutela dei diritti di Israele, dalla difesa della democrazia e della libertà in paesi sudamericani come il Venezuela allo sviluppo del continente africano libero da ingerenze di Pechino”. E ancora, sui rapporti transatlantici: “L’America per noi è un grande alleato strategico, con il quale condividiamo valori e interessi. La vicinanza e la gratitudine verso gli Stati Uniti, da sempre garanti della libertà nel mondo, non verranno mai meno”. Prima di Berlusconi aveva parlato all’Adnkronos il suo consigliere per la politica estera, Valentino Valentini: “Queste elezioni sono state un vero e proprio referendum contro Trump: con Biden, per dirla all’italiana, si vince al centro”. E ancora: “Ora la differenza sostanziale è che Biden dovrebbe optare per un approccio più multilaterale rispetto all’approccio trumpiano di carattere bilaterale”.

QUI SOVRANISTI

Il messaggio di Forza Italia ha due destinatari: uno oltre Atlantico; l’altro in Italia, cioè l’alleato Salvini. Infatti, se Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e neopresidente dei Conservatori europei, ha rilasciato un’intervista prudente alla Stampa (pur sottolineando che “di questi de profundis” del sovranismo “ne ho sentiti pure troppi”), al segretario leghista Matteo Salvini molti ricordano la mascherina bianca, stelle e strisce con la scritta “Trump 2020”. Tanto che dal “stanno emergendo brogli, ha ragione Trump” di giovedì sera Salvini — definito il “cheerleader italiano di Trump” dal giornale britannico Independent — è già passato a un cauto “gli elettori hanno sempre ragione: è stata una grande prova di democrazia”.



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