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SpaceX scalda i motori. Tutto pronto per la missione (storica) della Crew Dragon

Meteo permettendo, sabato notte, per la prima volta nella storia, quattro astronauti a bordo di un’unica navicella raggiungeranno lo Spazio. Lo faranno con la Crew Dragon di SpaceX, pronta a entrare a regime per supportare i piani spaziali degli Stati Uniti

Nuovo conto alla rovescia per Space X, l’azienda del visionario multi-miliardiario Elon Musk, ormai tra i protagonisti del contesto spaziale a stelle e strisce. Meteo permettendo, sabato sera (in Italia sarà notte) dal Kennedy Space Center della Florida decollerà il Falcon 9 con a bordo la prima missione di lunga durata della Nasa con la capsula Crew Dragon. A bordo, per la prima volta nella storia, ci saranno quattro astronauti.

IL LANCIO

Il lancio è previsto alle 19:49 della Florida (l’1:49 della domenica italiana), con una finestra di 24 ore. Il Falcon 9 è già pronto sullo storico Launch Complex 39A di Cape Canaveral, lo stesso usato dal mitico Space Shuttle e dal vettore che, lo scorso 30 maggio, permise agli Stati Uniti di riconquistare autonomia di accesso allo Spazio dalla navicella russa Soyuz. Con il nuovo lancio si entra a regime per la Crew Dragon. La capsula si chiama “Resilience” (“Endeavour” quella di maggio) e resterà a bordo della Stazione spaziale internazionale per sei mesi. È la prima missione di lunga durata del programma Commercial Crew della Nasa.

LA MISSIONE

Protagonisti quattro astronauti: il comandate Michael Hopkins (secondo volo), Shannon Walker (secondo volo) e Victor Glover (al debutto) e tutti e tre della Nasa, e lo specialista di missione Soichi Noguchi dell’agenzia spaziale giapponese, la Jaxa, primo inquilino non americano della navicella di SpaceX, al terzo volo oltre l’atmosfera. Il viaggio durerà poco meno di nove ore. Dodici minuti saranno necessari per raggiungere l’orbita; poi seguiranno ore di avvicinamento automatico alla Iss, dove l’equipaggio della Expedition 64 attende i colleghi. È composto dalla americana Kathleen Rubins e dai cosmonauti Sergej Ryžikov e Sergej Kud’-Sverčkov. A dieci minuti dalla partenza, il primo stadio del Falcon 9 si staccherà e, come ormai di consueto, eseguirà la manovra di rientro controllato verso una piattaforma-drone in mezzo all’Atlantico per essere riutilizzato in futuro.

LAUNCH AMERICA

Si tratterà della prima missione operativa per la Crew Dragon di SpaceX. Difatti, tecnicamente, il viaggio dello scorso maggio si configurava come “Demo-2 mission”, missione di test che aveva il compito di certificare la navicella per operazioni di lunga durata verso la stazione orbitante (oltre 200 giorni). Si è conclusa il 3 agosto con l’ammaraggio nel Golfo del Messico, dopo 62 giorni a bordo della Iss per Douglas Hurley e Robert Behnken. Oltre i tecnicismi, già quell’evento ebbe portata storica: a nove anni dalla dismissione dello Space Shuttle, gli Stati Uniti hanno dimostrato di aver definitivamente riconquistato la capacità di portare in orbita i propri astronauti.

CONTENZIOSI ELETTORALI

Portata così storica che quello splashdown (a 45 anni dall’ultimo, considerando che lo Shuttle atterrava sul Kennedy Space Center) era finito nella campagna elettorale, con Donald Trump e Barack Obama ad attribuirsi entrambi il merito del successo e Biden a rilanciare la linea del suo principale supporter. Scena che probabilmente rivivremo anche nei prossimi giorni. D’altra parte, con la presenza a Cape Canaveral il 30 maggio (e anche nei giorni precedenti quando si prevedeva il lancio, poi rinviato), Trump aveva dimostrato di voler cogliere l’opportunità di sfruttare elettoralmente l’evento #LaunchAmerica, un tema affiancato sempre agli obiettivi più ambiziosi che puntano verso Luna e Marte.

IL PROGRAMMA

Già prima della dismissione dello Shuttle, la Nasa lanciò nel 2010 il programma Commercial Crew, al secondo anno della presidenza Obama. Quattro anni dopo arrivarono i primi contratti con SpaceX e Boeing (che lavora sulla Cst-100 Starliner), con la previsione di realizzare i primi lanci con equipaggio entro la fine del 2017. I ritardi sono stati numerosi e continui, fino allo scorso 30 maggio, quando la Crew Dragon è partita verso la Iss, permettendo agli Usa di riconquistare l’autonomia persa il 21 luglio del 2011, con il ritorno della missione STS-135, l’ultima dell’iconico veicolo americano.

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