Mentre per le strade si riversano i manifestanti delle opposte tifoserie, continua il grande stallo a Washington Dc. Il team Biden è fermo e non può ancora parlare con Fauci. Trump non lo riconosce, ma una battuta lo ha (quasi) tradito…Il punto di Giampiero Gramaglia
Tafferugli nella notte a Washington tra sostenitori del presidente Trump e attivisti di movimenti antirazzisti e antifascisti, al termine di una giornata di tensione, ma non segnata – come si temeva – da episodi di violenza gravi. La polizia è intervenuta a più riprese per separare le fazioni rivali.
In mattinata, Donald Trump aveva salutato, da dentro la limousine presidenziale blindata, i suoi fan, giunti a Washington per denunciare “il furto delle elezioni”. Il corteo d’auto del presidente è passato fra bandiere, cartelli, ovazioni e cori di “Altri quattro anni”, “Vogliamo Trump”, “U-s-a, U-s-a”.
La sera, con una raffica di tweet, il presidente ha attaccato i contro-manifestanti (per aver aggredito i suoi sostenitori), la polizia (per essere intervenuta “troppo tardi”), il sindaco di Washington (perché “non sta facendo il suo lavoro”) e il “silenzio dei media ‘nemici del popolo’” sulla folla dei suoi fan. Il presidente ha pure postato le immagini d’un suo sostenitore aggredito da militanti di Black Lives Matter, chiedendo l’arresto dei responsabili.
Ed è polemica sui numeri dei partecipanti alla manifestazione pro-Trump a Washington. La portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany ha twittato che c’erano oltre un milione di persone, il presidente dice centinaia di migliaia, a polizia non dà cifre e i media parlando di “diverse migliaia”, ricordando che il gruppo ‘Women for Trump’ aveva ottenuto l’autorizzazione per 10 mila persone. Un divario notevole, che alimentato ironie sui social, come dopo le esagerazioni della Casa Bianca sulla folla il giorno dell’insediamento, il 20 gennaio 2017.
Trump ha twittato: “Centinaia di migliaia di persone mostrano il loro sostegno a Washington Dc. Non consentiranno una elezione truccata e corrotta!”, con immagini dall’alto della folla dei suoi fan, che hanno anche manifestato anche davanti alla sede della Corte Suprema, cui il presidente potrebbe in ultima istanza rivolgersi per ribaltare il verdetto elettorale.
Alcuni media danno significato a una battuta di venerdì del presidente: “Questa Amministrazione non farà alcun lockdown … Ma chissà quale Amministrazione ci sarà, il tempo ce lo dirà’”, quasi fosse un’ammissione di sconfitta. In realtà, nulla nel comportamento di Trump indica che sia pronto a farsi da parte, anche se nessuna delle sue istanze è stata finora accolta dai giudici.
Quando è passato a salutare i suoi sostenitori, il magnate stava andando a giocare a golf in Virginia – per la terza volta, dopo l’Election Day -, mentre i Biden pedalavano in bicicletta (con mascherina) nel parco statale di Cape Henlopen, vicino alla loro casa al mare di Rehoboth Beach, in Delaware, seguiti da agenti ciclisti del Secret Service.
Joe Biden ha poi incontrato il suo ‘transition team’, tuttora poco operativo, perché senza accesso a carte, luoghi, persone. Il presidente eletto sta mettendo insieme la squadra: c’è un’ipotesi Hillary Clinton all’Onu, ruolo che pareva promesso a Pete Buttigieg; e, secondo Politico, il senatore Angus King potrebbe divenire direttore della National Intelligence (King, del Maine, è nella Commissione Intelligence).
Nella squadra di Biden ‘al femminile’, anche la comunicazione sarebbe donna. Sempre Politico, prospetta una scelta per i ruoli di capo della comunicazione e portavoce tra Kate Bedingfield, ora vice campaign manager e a lungo consigliera di Biden, e Symone Sanders, ‘senior adviser’ della campagna di Biden.
Il ritorno alla normalità perseguito Biden comprende il ripristino dei briefing quotidiani alla stampa, che Trump ha progressivamente reso saltuari.
Fronte coronavirus, i dati della John’s Hopkins University indicano che, alla mezzanotte sulla East Coast, il totale dei contagi nell’Unione superava i 10.904.000 e che i decessi toccano i 245.600.