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Usa2020, gli ultimi colpi (elettorali) sull’America latina

Sfida Trump-Biden anche sui regimi di Cuba e Venezuela e sulla strategia per la regione. La corsa al voto (decisivo) degli ispanici

Ultimi colpi della campagna elettorale statunitense. Nel più recente scontro tra il candidato del Partito democratico, Joe Biden, e il presidente uscente, il repubblicano Donald Trump, l’argomento principale è stata la politica sull’America latina.

In un’intervista concessa al quotidiano colombiano El Tiempo, il presidente americano ha definito il rivale Biden un “burattino dei castro-chavisti”, in riferimento al regime cubano e venezuelano.  Secondo il magnate repubblicano, l’ipotetica vittoria dell’ex vicepresidente statunitense aprirebbe la porta al socialismo negli Stati Uniti, riducendo l’occupazione. “In America Latina abbiamo avviato ampi accordi per finanziare iniziative guidate dal settore privato”, ha dichiarato Trump a El Tiempo. “Ci siamo battuti per porre fine al pericoloso traffico di droga. Dopo anni in cui i presidenti degli Stati Uniti hanno ignorato il modo in cui il Venezuela destabilizza la regione, ho detto ‘basta’ e ho intrapreso azioni forti contro la dittatura. Non come Joe Biden, i cui consiglieri politici hanno appena detto al New York Times che si arrenderà a Nicolás Maduro”. E ha aggiunto: “Voglio che il mio Paese abbia forti relazioni commerciali con l’America Latina. Metterò sempre gli Stati Uniti al primo posto, ma voglio anche sostenere gli investimenti Usa in tutti i tipi di infrastrutture – energia, aeroporti, autostrade, porti, telecomunicazioni e altro ancora – in modo che possiamo prosperare insieme”.

Per Trump, Biden  “sostiene il folle manifesto radicale di Bernie Sanders, che include un aumento delle tasse di 4.000 miliardi di dollari […]. Non possiamo averlo nel nostro paese […]  Joe Biden è un uomo molto debole, che si è circondato di marxisti che sanno di poterlo controllare […]. È un tipico politico e un burattino dei castro-chavisti che gestiscono la sua campagna e il Partito democratico […] Biden è l’ultima persona di cui i colombiani hanno bisogno alla Casa Bianca”.

E questa non è l’unico intervento di Trump sui media latinoamericana. Come ricorda l’Agenzia Nova, il peso degli ispanici può essere decisivo nel risultato elettorale delle presidenziali americane il 3 novembre, ed è per questo che Trump ha concesso un’altra lunga intervista al quotidiano messicano El Universal. Nella conversazione, il repubblicano ha confermato che vuole dare continuità al progetto di fare ancora grande l’America, e per questo è importante il rapporto con il vicino Messico: “Se l’economia e il rispetto degli Stati Uniti aumentano, per il Messico è una cosa buona […] La nostra economia torna a ruggire nonostante gli sforzi di Joe Biden e della sinistra radicale di rallentare le cose per ferirmi politicamente […] Di fatto la disoccupazione tra gli ispanici è al suo livello più basso della storia”.

La risposta di Biden alle accuse di Trump non sono mancate. Il candidato del Partito democratico ha ribadito di non essere socialista: “Una coalizione ampia di statunitensi si è unita a me e alla mia visione per il futuro di questo Paese. Trump ricorre a bugie, disinformazione e invita a interferenze straniere nelle nostre elezioni, tutto per distrarre dai suoi fallimenti come presidente”. Biden ha dichiarato, in risposta all’intervista di Trump a El Tiempo, che sarà il presidente di tutti gli statunitensi, non solo di quelli che hanno votato per me. E, a differenza della persona che occupa oggi la Casa Bianca, governerò  in modo equo, trasparente e democratico. Mi opporrò a dittatori e autocrati, sia a sinistra che a destra, come ho fatto per tutta la mia carriera”.

Sul Venezuela, l’ex vicepresidente ha affermato che il regime chavista non ha mai avuto successo: “I dittatori rimangono trincerati al potere sia a Cuba che in Venezuela. La repressione dei diritti e la crisi umanitaria stanno solo peggiorando […] Il mio obiettivo sarà promuovere e raggiungere la libertà per le persone che vivono sotto i regimi oppressivi guidati da Maduro, Ortega e dal regime cubano. Difenderò i valori universali della democrazia e dei diritti umani. E, a differenza di Donald Trump, proteggerò le persone che fuggono dall’oppressione di queste dittature”.



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