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Competenze e innovazione. Così può ripartire l’Italia

Il vero punto di partenza è la formazione e la professionalizzazione delle risorse umane per andare verso un’integrazione aperta di idee e attività tra startup, Università, istituti tecnici e imprese. Philip Morris sta sviluppando un centro che rappresenta un progetto innovativo a supporto dello sviluppo delle competenze avanzate per le professioni del futuro nel mondo manifatturiero. Il progetto è stato presentato nel corso dell’evento digitale “Competenze e innovazione: le chiavi per la ripartenza dell’Italia” promosso da Formiche con la collaborazione di Philip Morris Italia

Al via i lavori per la costruzione del Philip Morris institute for manufacturing competences (imc), il nuovo centro di Philip Morris per l’alta formazione delle competenze legate a industria 4.0 con un’attenzione particolare alla valorizzazione dei talenti, alla loro formazione e professionalizzazione. Il progetto è stato presentato nel corso dell’evento digitale “Competenze e innovazione: le chiavi per la ripartenza dell’Italia” promosso da Formiche con la collaborazione di Philip Morris Italia. Tra i partecipanti, moderati da Flavia Giacobbe direttore delle riviste Formiche e Airpress, Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico e formazione della regione Emilia-Romagna, Gian Paolo Manzella, sottosegretario di Stato al ministero dello Sviluppo economico, Romano Prodi, presidente della fondazione per la collaborazione tra i popoli, Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna. Presenti all’incontro anche Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia, Enrico Sangiorgi, prorettore per la didattica università di Bologna, Stefano Cattorini, direttore generale Bi-rex, Ormes Corradini, presidente its maker, Luca De Biase, caporedattore nòva Sole24ore, Francesco Cupertino, rettore politecnico di Bari.

Un sostanziale investimento nel capitale umano, nell’industria 4.0 e nei centri di alta formazione, queste le buone notizie che arrivano da Philip Morris Italia, il cui nuovo centro di alta formazione e competenze legate all’industria 4.0 è un’iniziativa che si iscrive nel percorso di investimenti che l’azienda ha previsto in Italia.

Philip Morris, la cui presenza industriale in Italia risale al 1963, dal 2000 si è impegnata a realizzare investimenti agricoli di circa 2 miliardi di euro, senza dimenticare l’impegno di oltre 1 miliardo di euro per la costruzione della prima fabbrica al mondo per i prodotti del tabacco senza combustione, intorno a Bologna, dove negli ultimi anni sono state assunte oltre 1200 persone. Grazie a un altro recente investimento per il Philip Morris digital information service center (disc), centro dedicato ai servizi digitali al consumatore gestito in collaborazione con una società leader di settore, Philip Morris Italia prevede di dar vita a 400 nuovi posti di lavoro entro il 2021 nella città di Taranto.

Investimenti nell’agricoltura, nell’industria e nei servizi, a cui si aggiunge un nuovo tassello che risponde a ciò di cui la filiera ha più bisogno per guardare al futuro: la formazione come opportunità di generare ulteriori investimenti. Il progetto di formazione avrà presto una casa, nel nuovo centro di alta formazione che sarà pronto entro la fine dell’estate 2021. La costruzione avverrà intorno al polo industriale di Crespellano (Bologna) e la struttura sarà molto green: il progetto è stato sviluppato in linea con i requisiti identificati per la certificazione leed del Green building council Italia e la certificazione well livello gold, che renderanno il centro di Philip Morris uno dei primi casi in Italia ad ottenere tali certificazioni, mirate a premiare gli edifici pensati per soddisfare il benessere delle persone, con un’attenzione particolare all’efficienza energetica, all’utilizzo di risorse rinnovabili, alla sostenibilità ambientale e alla tutela del paesaggio. L’edificio sarà inoltre munito di un parco fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Il centro potrà davvero essere la casa fisica di sapere e tecnologia e rappresenterà un nuovo modo, più moderno e sostenibile, di studiare, lavorare e vivere l’hub dell’innovazione dell’azienda con una specifica attenzione alla formazione non solo del personale ma alimentando una casa di formazione per tutta la comunità professionale, accademica e tecnologica dell’Emilia-Romagna.

“Celebrare l’avvio di un progetto per lo sviluppo delle competenze e del capitale umano è motivo di grandissimo orgoglio per me e per le oltre 30.000 persone che lavorano nella filiera di Philip Morris in Italia” – come ha detto Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia – perché “la manifattura e le competenze digitali sono il presente, ma soprattutto il futuro dell’Italia”.

E proprio per quanto riguarda le competenze, la collaborazione tra aziende, istituti tecnici e atenei sul territorio nazionale – dall’università di Bologna al politecnico di Bari passando per l’its maker – rappresenta l’opportunità per colmare il gap strutturale tra aziende e formazione agendo sul capitale umano per una professionalizzazione continua e funzionale, facendo leva su ricerca e sviluppo e dando slancio all’innovazione.

Non è un caso che per Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna, e per l’assessore Vincenzo Colla “la Philip Morris ha dimostrato una grande capacità di innovare, e con la nascita del Philip Morris imc il gruppo consolida il suo impegno in ricerca e sviluppo, nell’ottica di dare un futuro sostenibile alla filiera italiana e al settore, con l’obiettivo di promuovere produzioni e consumi che possano avere anche un minore impatto sulla salute”. “Grazie alla disponibilità di Philip Morris, l’istituto sarà una grande opportunità per tutto l’ecosistema manifatturiero del nostro territorio, perché accoglierà sperimentazioni nella formazione, da quella terziaria alle lauree. Rafforzare l’investimento nella cultura tecnica e scientifica è una risposta indispensabile per incrociare domanda e offerta, un tema che si evidenzierà anche dopo il Covid”.

L’argomento è come far ripartire l’Italia, un motore che ha bisogno di benzina, e la benzina sono i giovani professionisti. È necessario ripensare la formazione e ridefinire i luoghi di formazione come la scuola, l’università o gli istituti tecnici sotto una chiave nuova. Questa è l’occasione giusta per sperimentare un nuovo sistema educativo nel suo complesso, con la certezza che d’ora in avanti nessuno smetterà più di imparare. Probabilmente l’apprendimento non rappresenterà più una prerogativa della scuola ma di life long learning, una dimensione del lavoro e non della preparazione al lavoro, della strategicità con la quale si guarda al lavoro del futuro.

In collaborazione con Philip Morris Italia



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