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#DopEconomy, è crescita nel 2020. Il rapporto Ismea-Qualivita

L’ultima indagine sui valori economici e produttivi della qualità delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane rilevano uno scambio Dop Igp da16,6 miliardi di euro. Per il ministro Bellanova si tratta di un patrimonio rilevante, teso a valorizzare territori ed imprese impegnate nella qualità produttiva, sostenibilità ambientale e sviluppo

È stato presentato in videoconferenza l’ultimo report Ismea – Qualivita per il 2020, che analizza i valori economici e produttivi della qualità delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP IGP STG.

Secondo l’indagine, si dimostra la solidità di sistema capace di promuovere lo sviluppo nell’intero territorio italiano e che, in questa fase di difficoltà legata all’emergenza sanitaria, può puntare sugli aspetti che si confermano pilastri strategici per le Indicazioni Geografiche e per il settore agroalimentare italiano.

Rispetto ai dati economici della #doeconomy del 2019, quest’anno il settore è in crescita, per un valore alla produzione di 16,9 miliardi di euro (+4,2% in un anno), un contributo del 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano e un export da 9,5 miliardi di euro (+5,1% in un anno) che corrisponde al 21% delle esportazioni nazionali di settore.

Solo nel comparto del Cibo, mezzo miliardo di valore alla produzione è da attribuire a Indicazioni Geografiche certificate dal 2010 in poi. L’agroalimentare DOP IGP ha un valore di 7,7 miliardi di euro alla pro­duzione e il vitivinicolo imbottigliato raggiunge 9,2 miliardi di euro.

Sull’impatto territoriale, l’indagine conferma che il valore è cresciuto in 17 regioni italiane. A fare da traino è il Nord con Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte che concentrano il 65% del valore produttivo delle filiere a indicazione geografica.

Per la ministra per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, la presentazione del report è “ un passaggio fondamentale per fornire indicazioni alle politiche sulle indicazioni geografiche del nostro Paese”. Nel suo intervento ha spiegato che il rapporto Qualivita Ismea “restituisce, infatti, non solo dati economici fondamentali, ma una fotografia dettagliata del mondo delle denominazioni che per molti nostri territori rappresentano la spina dorsale di tenuta sociale ed economica. Di più: uno straordinario volano di crescita e di manutenzione della qualità territoriale integrata, capace anche di influire in modo sostanziale sulle scelte di sviluppo cui sono chiamate le comunità di riferimento”.

Si tratta, secondo Bellanova, di “un patrimonio rilevante del nostro Paese, teso a valorizzare territori ed imprese impegnate in un continuo processo di qualità produttiva, sostenibilità ambientale, salvaguardia del paesaggio, incremento dell’occupazione, sviluppo economico”.

“Lavoreremo insieme sul Patto per l’export – ha aggiunto il ministro -, dove abbiamo fortemente voluto che ci fosse un chiaro ed esplicito riferimento al sistema delle denominazioni. E dove abbiamo preteso che ci fossero impegni chiari contro l’Italian sounding. Perché’ sappiamo molto bene come vittima di imitazione e di furto di identità all’estero sono proprio le nostre eccellenze e una delle migliori risposte è la nostra presenza sul mercato. Dobbiamo ripartire, come dite giustamente, dall’origine. E dobbiamo saperla difendere”.

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