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Emirati, Israele e Iran. Ecco il nuovo scacchiere cyber in Medioriente

Gli Emirati lamentano un incremento dei cyber-attacchi dopo la normalizzazione dei rapporti con Israele. Ecco come i due Paesi cooperano nel quinto dominio (contro l’Iran)

La pandemia di coronavirus, certo. Ma anche la normalizzazione dei rapporti con Israele avvenuta con la firma degli Accordi di Abramo ad agosto. Sono i due fattori — il secondo più del primo — che hanno causato un aumento dei cyberattacchi negli Emirati Arabi Uniti. A rivelarlo è stato Mohamed Hamad al-Kuwaiti, il capo della cybersecurity emiratina intervenuto al Gitex, l’evento tech che si tiene (in persona!) in questi presso il Dubai World Trade Centre.

I DETTAGLI

Tra i pochi dettagli rivelati da al-Kuwaiti ce ne sono due di particolare interesse. Il primo è il settore più colpito, quello finanziario. Il secondo è l’origine degli attacchi: il cyber-zar emiratino ha spiegato che buona parte delle offensive cyber condotte nella regione provengono dall’Iran.

LA COOPERAZIONE

La cooperazione nel quinto dominio — o almeno l’istituzionalizzazione di essa dopo anni di “clandestinità” — è uno dei temi centrali della nuova alleanza strategica tra Israele ed Emirati Arabi Uniti, favorita dall’amministrazione statunitense di Donald Trump con l’obiettivo del disimpegno dal Medio Oriente attraverso la deterrenza. A includere, già all’indomani della firma degli Accordi di Abramo, la cybersecurity nella lista dei temi principali del rapporto con Israele fu Anwar Gargash, ministro degli Esteri emiratino, nel corso di un’intervista con Axios.com — la prima con un giornalista israeliano, Barak Ravid.

LA CONFERENZA

A sigillo di quell’intesa nel quinto dominio a fine settembre al-Kuwaiti aveva partecipato con l’omologo Yigal Unna, direttore dell’Israel National Cyber Directorate, a una conferenza online organizzata dall’Università di Tel Aviv. “Vogliamo imparare da Israele” in materia di cybersecurity, aveva poi dichiarato qualche settimana dopo al-Kuwaiti al giornale israeliano Calcalist facendo riferimento all’“ecosistema” israeliano che ha nel cyberparco di Beer Sheva (che riunisce forze armate, colossi del tech, startup e università) il suo snodo fondamentale.

LE PAROLE DI ATZABA A FORMICHE.NET

“Israele e gli Emirati Arabi Uniti sono entrambi Paesi sviluppati con forti capacità di sicurezza informatica”, aveva spiegato alcune settimane fa a Formiche.net Aviram Atzaba, direttore esecutivo per la cooperazione internazionale dell’Israel National Cyber Directorate. “Come nazioni sviluppate e tecnologiche, affrontiamo rischi informatici. Israele ritiene che una forte collaborazione con Paesi che la pensano allo stesso modo nella sicurezza informatica sia un moltiplicatore di forza essenziale nella difesa dagli attacchi informatici”.

IL CYBERTECH A DUBAI

C’è grande attesa in Medio Oriente per la prima edizione mediorientale del CyberTech, una delle principali conferenze sulla sicurezza cibernetica al mondo che, partita da Tel Aviv, si tiene ogni anno in tutti i continenti (in Europa la tappa è a Roma). Si terrà dal 5 al 7 aprile dell’anno prossimo a Dubai.



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