Enel ed Eni hanno annunciato la loro collaborazione nello sviluppo di due progetti che inizieranno a generare idrogeno verde entro il 2022-2023, attraverso elettrolizzatori alimentati da energia rinnovabile.
La transizione energetica di fronte all’importanza della sfida dei cambiamenti climatici passa anche dall’alleanza tra le due società leader nel settore a livello mondiale, Enel ed Eni, per sviluppare progetti di idrogeno verde attraverso elettrolizzatori alimentati da energia rinnovabile. Gli elettrolizzatori, che utilizzano l’elettricità per ricavare l’idrogeno dall’acqua, saranno posizionati nelle vicinanze di due delle raffinerie Eni in modo che l’idrogeno verde possa rappresentare la migliore opzione di decarbonizzazione. Ciascuno dei due progetti pilota includerà un elettrolizzatore di circa 10 MW, e Enel ed Eni prevedono che entreranno in funzione entro il 2022-2023.
TRANSIZIONE ENERGETICA E NEXT GENERATION EU
L’idrogeno, oltre alla sua rilevanza economica, è considerato come una risorsa fondamentale per le future strategie ambientali ed energetiche globali. I principali obiettivi della “National hydrogen strategy preliminary guidance” italiana sono i seguenti: una penetrazione dell’idrogeno sui consumi nazionali di energia del 2% al 2030, con prospettiva 20% al 2050; 5 Gigawatt di elettrolizzatori installati sempre al 2030; investimenti per 10 miliardi di euro suddivisi 50-50 con il settore privato; un impatto sull’occupazione di 200mila addetti diretti e indiretti e sul Pil di 27 miliardi addizionali (1,5 punti, ai valori 2019).
In attesa dell’arrivo dei fondi del Next Generation Eu questo accordo è un forte messaggio per dimostrare l’impegno dell’Italia verso i progetti europei legati ai fondi stanziati per la transizione energetica.
Nel segmento dell’idrogeno verde, il Gruppo Enel sta sviluppando progetti anche in Spagna, Cile e Stati Uniti. “Se i miglioramenti economici attesi nel settore dell’idrogeno verde dovessero essere confermati, il Gruppo prevede di aumentare la sua capacità di produzione di idrogeno verde a oltre 2 GW entro il 2030.”
Mentre l’Eni, nel segmento dell’idrogeno, sta studiando ulteriori progetti da sviluppare in Italia e nel Regno Unito.
STRATEGIA NAZIONALE
L’accordo ha una valenza ancor più importante dal momento che il 24 novembre scorso il ministero dello Sviluppo economico ha avviato la consultazione pubblica, che si chiude il 21 dicembre, della Strategia nazionale sull’idrogeno per individuare i settori in cui si ritiene che il vettore energetico possa diventare competitivo in tempi brevi e verificare le aree di intervento adatte per sviluppare e implementare l’utilizzo dell’idrogeno. L’idrogeno rappresenta per Eni una componente del processo di trasformazione energetica, Enel prevede l’integrazione degli elettrolizzatori negli impianti rinnovabili che producono elettricità per la vendita diretta e per servizi di dispacciamento, vendendo idrogeno verde anche a clienti industriali.
L’ACCORDO
L’obiettivo è quello di assicurare all’idrogeno un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione che l’Europa ha intrapreso, con l’Italia in prima linea. “Siamo interessati ad esplorare con Eni il promettente settore dell’idrogeno verde – ha dichiarato Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale del gruppo Enel. Insieme, abbiamo identificato un paio di siti da cui iniziare con i primi progetti. Il sistema generale che abbiamo in mente funzionerà come un circuito chiuso in cui l’elettrolizzatore alimentato da energia rinnovabile e la raffineria saranno presso lo stesso sito, evitando così la costruzione di complesse infrastrutture di trasporto per l’idrogeno. Desideriamo vedere l’idrogeno verde rifornire i processi di raffineria e bioraffineria di Eni e stiamo lavorando per avere il primo sistema operativo prima della fine del nostro attuale piano triennale”.
L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi ha sottolineato che “questa collaborazione per lo sviluppo dell’idrogeno verde rientra nella più ampia strategia di transizione energetica di Eni. Il nostro obiettivo è quello di accelerare la riduzione della nostra impronta carbonica, implementando le migliori soluzioni applicabili a basse emissioni di CO2, verdi o blu, per ridurre le nostre emissioni dirette e fornire prodotti bio ai nostri clienti “.