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Mediterraneo, missioni e pandemia. L’anno della Difesa secondo Lorenzo Guerini

Di Lorenzo Guerini

Pubblichiamo un estratto dell’intervento del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione dei tradizionali auguri natalizi del presidente della Repubblica ai contingenti militari italiani impegnati nei teatri operativi. Il consueto collegamento dal Coi, il comando operativo di vertice interforze

Ai comandanti, ai nostri militari dei contingenti nazionali impegnati nei teatri operativi, a quelli delle operazioni sul territorio nazionale desidero esprimere sin d’ora la mia più sincera gratitudine per il fondamentale contributo che, anche in circostanze difficili ed inedite come quelle che stiamo vivendo, stanno assicurando per il bene del Paese e il mantenimento della stabilità internazionale.

Signor presidente della Repubblica, oggi la sua partecipazione a questo tradizionale incontro con il personale della Difesa ci onora come sempre, e assume un significato profondo, anche alla luce della difficile emergenza sanitaria che stiamo affrontando. La vicinanza e l’attenzione delle massime istituzioni della nostra Repubblica e dei cittadini costituiscono per le donne e gli uomini della Difesa punti di riferimento irrinunciabili, e rappresentano un costante e forte incentivo a fare sempre meglio. Grazie a questa videoconferenza, signor presidente, lei è oggi virtualmente insieme al personale impegnato all’estero, ma credo anche a tutte le donne e agli uomini, militari e civili, della Difesa ovunque essi operino. Sono fermamente convinto che ascoltare le sue parole e ricevere il suo messaggio significhi, soprattutto per chi è impegnato in terre lontane, sentire la vicinanza di un’intera Nazione. Significhi sentire di essere sulla strada giusta per il bene dell’Italia e dell’intera comunità internazionale.

Le odierne missioni di pace vedono operare le nostre donne e i nostri uomini nel Medioriente, in Afghanistan, in Libano e in tanti altri scenari del mondo, di concerto e in cooperazione con numerose articolazioni dello Stato e altrettante istituzioni civili, in attuazione di una strategia nazionale globale che sia la risposta più efficace alle sfide da affrontare. Sfide nelle quali la Difesa, anche sul territorio nazionale, sta dando prova di assoluta affidabilità, come dimostrano l’operazione “Strade sicure” e l’operazione “Igea”, a supporto del Servizio sanitario nazionale nell’ambito della gestione dell’emergenza sanitaria. Con questo spirito la Difesa ha già predisposto i piani per l’operazione “Eos”, pronta a sostenere con le proprie capacità anche la fase di distribuzione e somministrazione dei vaccini.

Presidente, come ho avuto modo di ribadire recentemente in audizione alle commissioni Difesa, in aderenza alle missioni e ai compiti fondamentali assegnati alle Forze armate, l’Italia manterrà un ruolo di primo piano nelle operazioni di risposta alle crisi, attraverso un equilibrato impiego di tutte le componenti dello strumento militare, confermando l’apprezzato e significativo apporto alla stabilità delle aree in cui siamo impegnati. La stagione delle missioni internazionali, a maggior ragione in un momento di forti instabilità e repentini mutamenti geopolitici, ci chiama a sempre rinnovati impegni, nel solco di una continuità di intenti con quanto già fatto in questi anni.

Restano anzi essenziali, per citare solo le principali, l’impegno nazionale per la stabilizzazione della Libia e, più in generale, dell’area del Sahel; le operazioni della Nato nei Balcani occidentali, in particolare in Kosovo, dove da più di 20 anni siamo protagonisti di una preziosa azione di dialogo e mediazione; nella regione del Mediterraneo allargato, diventata baricentro gravitazionale di interessi strategici fortissimi per il nostro Paese; in Afghanistan.

Così come fondamentali, per il mantenimento della sicurezza, sono le missioni a guida europea o delle Nazioni unite e quelle basate sull’adesione alle cosiddette “coalizioni di volenterosi”, per il contrasto al terrorismo internazionale. Signor presidente, con l’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno ci avviamo a concludere un anno impegnativo per la Difesa e per il Paese. Un anno senza dubbio drammatico, per l’emergenza pandemica che stiamo vivendo, che ha visto il comparto militare lavorare a 360° per continuare a guadagnarsi sul campo, in Italia e all’estero, la fiducia che gli italiani e la comunità internazionale ci riconoscono ogni giorno.

Per questo sono convinto che se nelle terre martoriate dalla guerra e dalle instabilità esiste ed esisterà una possibilità di pace, di libertà e di democrazia, un po’ di questa conquista la dovremo anche alle nostre donne, ai nostri uomini e al loro costante impegno. Un impegno che continuerà ad essere un punto di riferimento riconosciuto e apprezzato anche in virtù del sostegno degli italiani, del Paese intero e delle sue istituzioni. Quello stesso sostegno forte e vicino che lei, signor presidente, ci accorda quotidianamente con la sua attenzione e la sua disponibilità e per il quale, tutti noi, le siamo profondamente grati e riconoscenti.

Con questi sentimenti desidero rinnovare a tutti voi dislocati in operazioni la mia riconoscenza per lo straordinario impegno, la riconosciuta professionalità e umanità con le quali continuate ad essere un saldo baluardo di democrazia. A lei, signor presidente, nel ringraziarla nuovamente per la sua autorevole presenza, desidero porgere i miei più sinceri auguri di buon Natale e di un sereno anno nuovo.

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