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Libertà per gli attivisti di Hong Kong. L’appello degli Usa

Oggi ci sarà la prima udienza (a porte chiuse) contro 12 imputati accusati di aver tentato la fuga verso Taiwan. Per Washington, l’unica loro colpa è cercare la libertà dalla tirannia di Pechino

Nuovo passo degli Stati Uniti in difesa della libertà e della democrazia a Hong Kong. Il governo americano ha chiesto il rilascio immediato degli attivisti che saranno processati oggi da Pechino per avere tentato la fuga verso Taiwan l’estate scorsa.

I 12 imputati sono accusati di aver attraversato la frontiera illegalmente e rischiano da sei mesi a sette anni di carcere. La loro unica colpa? Fuggire dalla tirannia, ha spiegato un portavoce del consolato americano a Canton (Guangzhou) chiedenddo il rilascio immediato degli attivisti: “La Cina comunista non si fermerà davanti a nulla per impedire al suo popolo di cercare la libertà altrove”.

Le autorità cinesi sostengono che gli attivisti sono stati arrestati in conformità della legge, quando il 23 agosto viaggiavano su un motoscafo con l’intenzione di raggiungere Taiwan. Alcuni di loro erano già nel mirino delle autorità per avere organizzato proteste contro il governo, violando la legge sulla sicurezza nazionale.

A oggi, sono state respinte tutte le richieste di visite da parte di legali e famigliari degli attivisti. In più, nessuno potrà partecipare all’udienza nel tribunale di Shenzhen a causa delle misure anti-Covid. Per l’organizzazione Amnesty International sono poche le possibilità che gli attivisti ricevano un processo equo, giacché finora sono stati privati dei loro diritti fondamentali, compreso quello di avvalersi di un avvocato di loro scelta.

Per Carrie Lam, il capo esecutivo di Hong Kong, le 12 persone fermate non sono attivisti pro-democrazia oppressi. Si tratterebbe, ha spieggato, di sospettati di crimini a Hong Kong. Tra le accuse ci sarebbe anche il reato di possesso e produzione di esplosivi, incendio doloso, sommosse, aggressione alla polizia o possesso di armi.

“Il reato in questione rientra nella giurisdizione della Cina continentale – ha aggiunto Lam – e il governo della regione amministrativa speciale rispetta e non interferirà con le azioni delle forze dell’ordine”.

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