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Chi è, e cosa ha fatto, l’infermiera (prestanome?) di Chávez ricercata dagli Usa

Nuove accuse del Dipartimento di Giustizia americano contro Claudia Patricia Díaz Guillén, l’infermiera personale dell’ex presidente venezuelano, che però non piace a Maduro…

Da infermiera a tesoriere e finalmente prestanome in una rete di riciclaggio internazionale. È questa la trasformazione di Claudia Patricia Díaz Guillén, una delle donne del cerchio magico dell’ex presidente del Venezuela, Hugo Chávez.

Il governo degli Stati Uniti ha presentato l’accusa formale contro Díaz Guillén e suo marito Adrián José Velásquez Figueroa. Per il Dipartimento di Giustizia americano, i due hanno commesso i reati di ricatto e riciclaggio di denaro. Si presume che entrambi, residenti a Madrid, hanno guidato una rete di riciclaggio di denaro e cambio di valuta per migliaia di milioni di dollari, secondo un comunicato del Dipartimento di Giustizia Usa. La denuncia è stata presentata dalla Procura del Distretto Sud della Florida.

Nel documento si allega che Raúl Gorrín Belisario, imprenditore, proprietario e presidente dell’emittente venezuelano Globovisión, aveva pagato milioni di dollari – in beneficio di Díaz Guillén – “per garantire tramite la corruzione i diritti per fare transazioni di cambio di valuta straniera per il governo venezuelano ad un tasso favorevole”. Gorrín, sostiene l’accusa, “ha trasferito denaro online a beneficio di Andrade e Díaz, includendo denaro per jet privati, yacht, case, cavalli da corsa, orologi di lusso e una linea di moda”.

Il chavismo, quella corrente politica guidata da Hugo Chávez che da 22 anni è al potere, è arrivato nella vita di Díaz Guillén molti anni fa. Nel 2001, la giovane prestava servizio alla Guardia di Onore, il corpo militare incaricato della sicurezza del presidente. Contemporaneamente, la ragazza proseguiva gli studi in Infermeria e Diritto presso l’Università Centrale del Venezuela a Caracas.

Così, dal 2003, è entrata a far parte dello staff medico ed infermieristico di Chávez, e lì è rimasta fino al 2011. In un’intervista alla Bbc, Díaz Guillén sottolinea che per più di otto anni aveva lavorato direttamente con Chávez, come infermiera, e aveva con il presidente un rapporto stretto di amicizia e rispetto.

In mezzo alla malattia, il leader del regime venezuelano la nomina responsabile dell’Ufficio Nazionale del Tesoro, e anche segretaria esecutiva del Fondo per lo Sviluppo Nazionale. Entrambi incarichi di grande responsabilità economica.

La buona sorte però è cambiata con il peggioramento delle condizioni di salute di Chávez. Secondo lei la pressione dell’entourage del presidente aumentava, e a lei e il ministro dell’Economia venivano fatte richieste al di fuori della legge, che loro respingevano: da pagamenti irregolari alla devoluzione di tasse ad alcune imprese. Tuttavia, Díaz Guillén non vuole dare i nomi di queste persone, almeno non per ora.

Ad aprile del 2013, il nuovo presidente Nicolás Maduro la rimuove dell’incarico e lei è costretta – dice – ad andare via dal Paese. È partita verso la Repubblica Domenicana, dove già si trovava il marito dopo essere stato minacciato di morte in Venezuela.

Le accuse contro Díaz Guillén sono diventate più pesanti ad aprile del 2016, quando il nome del marito è apparso nei Panama Papers. In quel momento la coppia si è trasferita in Spagna, dove vive attualmente.

La Procura Generale del Venezuela ha aperto all’epoca un’indagine, con ordine di cattura internazionale, contro loro per arricchimento illecito. Secondo i pm, i due avrebbero ricevuto aiuto dallo studio di avvocati Mossack Fonseca per creare imprese “offshore” e nascondere una fortuna non dichiarata. Secondo l’ex infermiera, il marito aveva aperto delle società a Panama solo per cercare di preservare il patrimonio familiare. Ora il caso, invece, è nelle mani della giustizia americana.

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