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Chi è Lloyd Austin, il generale scelto da Biden come Segretario alla Difesa

Se confermato dal Senato, Austin, 67 anni, congedatosi nel 2016 come generale a quattro stelle dopo 41 anni di servizio attivo, sarà il primo afro-americano nella storia a guidare il Pentagono. Austin ha comandato per tre anni lo Us Central Command, dal quale dipendono le operazioni nei principali teatri di guerra che coinvolgono gli Stati Uniti, Afghanistan, Yemen, Iraq, Siria, ed è stato vice-capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Usa

Il generale in congedo Lloyd Austin, un nero, sarà il segretario alla Difesa del presidente Joe Biden: lo riferiscono vari media Usa. Austin ha comandato per tre anni lo Us Central Command, dal quale dipendono le operazioni nei principali teatri di guerra che coinvolgono gli Stati Uniti, Afghanistan, Yemen, Iraq, Siria, ed è stato vice-capo di Stato Maggiore delle Forze Armate Usa.

Se confermato dal Senato, Austin, 67 anni, congedatosi nel 2016 come generale a quattro stelle dopo 41 anni di servizio attivo, sarà il primo afro-americano nella storia a guidare il Pentagono. L’ex generale è stato per anni una figura molto rispettata e di grande prestigio nelle Forze Armate ed è stato il primo nero a guidare il Central Command, che ha sede a Tampa in Florida.

In Senato, la conferma di Kelly potrebbe incontrare ostacoli da parte di quanti preferiscono un civile al Pentagono – ma il primo segretario alla Difesa di Donald Trump era un ex militare, il generale James ‘cane pazzo’ Mattis -.

Inoltre, una legge vuole che un militare sia in congedo da almeno sette anni prima di diventare segretario alla Difesa.
L’annuncio ufficiale della scelta di Kelly è atteso questa settimana, così come quello del segretario alla Giustizia, per cui si fanno i nomi di due donne, Sally Yates, già vice di Loretta Lynch nell’amministrazione Obama, e Lisa Monaco, l’ex ‘zarina’ dell’anti-terrorismo di Barack Obama.

Ieri, Biden ha confermato alcune scelte chiave del suo team per la Sanità, tra cui Xavier Becerra, procuratore generale della California, il primo ispanico a guidare il ministero della Sanità; e Rochelle Walensky, responsabile delle malattie infettive al Massachusetts General Hospital, che guiderà i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Vivek Murthy sarà ‘surgeon general’, ruolo che aveva già ricoperto con Obama. E il virologo Anthony Fauci sarà il consigliere medico sulla pandemia del presidente.

Mentre Biden allestisce la sua squadra, il presidente uscente Donald Trump non cessa di contestare l’esito del vuoto: secondo il Washington Post, oltre a fare pressioni sui governatori di Georgia e Arizona perché non certificassero la vittoria di Biden nei loro Stati, Trump ha telefonato due volte allo speaker della Camera della Pennsylvania Bryan Cutler, chiedendogli la stessa cosa.

In nessun caso le richieste del magnate sono state accolte, ma la campagna sulle elezioni truccate sta esacerbando i suoi sostenitori, che hanno manifestato negli ultimi giorni in modo vibrante davanti alle residenze di responsabili statali in Pennsylvania e nel Michigan.

Fronte coronavirus, Trump sta per firmare un decreto che dà la priorità del vaccino agli americani, limitando gli sforzi per aiutare altri Paesi. Lo riferiscono vari media Usa. Il provvedimento prevede che il vaccino sia dato ad altri Paesi “solo una volta soddisfatte le esigenze del popolo americano”. Secondo il New York Times, l’amministrazione Trump rinunciò in estate a un’offerta della Pfizer di vendere agli Usa più dosi di vaccino. Ora, la Pfizer potrebbe non farcela a consegnare più vaccini agli Usa fino a giugno, per impegni nel frattempo assunti con altri Paesi.

Il dottor Fauci avverte che i vaccini non avranno un impatto rapido: “È probabile che non vedremo una diminuzione dei decessi per varie settimane… Ma poi succederà… Metà gennaio sarà un momento nero negli Usa, potrebbero esserci impennate nei contagi… A quel punto si sommeranno gli effetti del Ringraziamento e quelli del Natale”.

Ieri Trump ha parlato dello stato di salute del suo avvocato Rudy Giuliani, positivo al Covid-19 e ricoverato in ospedale: “Sta bene, non ha febbre. L’ho chiamato, è stata la prima telefonata”. Nell’Unione, alla mezzanotte sulla East Coast, la John’s Hopkins University contava dall’inizio della pandemia quasi 14.950.000 contagi – oggi, saranno più di 15 milioni – e oltre 283.700 decessi.

GpnewsUsa2020 



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