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Scrivo a voi ragazzi parlando a me stessa

Cerimonia di Consegna delle Civiche Benemerenze (Ambrogino d’Oro) a Suor Anna Monia Alfieri

Riascoltando le ragioni di questa benemerenza penso ai giovani e vorrei incoraggiarli verso il bene, la gratuità, la giustizia.

 

Carissimi ragazzi,

è difficile servire un grande ideale in modo libero e gratuito perchè a volte siamo talmente schiavi del pregiudizio che ci viene la tentazione di dire: “Ma no, gli ideali sono finti, sono un imbroglio”…

Si faceva proprio così nei confronti dei nostri eroi Borsellino e Falcone insinuando il dubbio che – dedicandosi a perseguire la mafia – in fondo cercavano di affermare il proprio ego, modalità sceriffi a favore di telecamera, e che il loro modo di fare spaventava la gente, che sarebbe stato più opportuno dedicarsi alle pendenze giudiziarie e abbandonare l’idea del maxi processo… ecc. ecc… Eppure fu la loro caparbia generosità verso la Sicilia che diede la corretta rappresentazione della mafia e il resto è storia.

Avrebbero potuto arrendersi, venivano minacciate le loro famiglie e addirittura la loro immagine di magistrati integerrimi. Eppure non si sono arresi e noi li celebriamo ogni anno.

Stessa sorte ad Aldo Moro.

Rita Levi Montalcini, don Puglisi, Sturzo, insomma gli eroi delle nostre pagine di storia: non si sono fatti spaventare dalle difficoltà nel fare il bene, ciascuno nel proprio ambito di vita e di lavoro.

 

Carissimi ragazzi,

Se credete in un grande ideale perseguitelo fino in fondo; soprattutto renderete la società migliore. Può darsi che quando avrete qualche successo, molti vi faranno i complimenti, vi diranno che avete dato un grande contributo ma voi non dovrete “perdere la testa” e “sedervi sugli allori”, perché nel percorso verso quel risultato avrete fatto i conti con le difficoltà e le fatiche. Avrete la vostra soddisfazione più dal bene che ne è venuto che dal complimento ricevuto!

Questa è vera libertà: il bene che perseguite supera anche voi stessi e va oltre la vostra persona e le vostre fatiche. Vi si allarga l’orizzonte: dalla libertà come responsabilità individuale a libertà come responsabilità verso la società, verso le persone di ogni razza, ceto, mentalità.

Potrete analizzare a fondo le cause di ciò che non funziona come si deve per il bene di tutti e dire chiaramente quali possono essere le soluzioni senza temere di essere fraintesi o accusati di volervi mettere in mostra!

Carissimi ragazzi,

vi auguro questa libertà!

 


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