Mentre ancora si indaga sull’esplosione di Nashville, a esplodere è la tensione politica con il presidente Donald Trump che minaccia di mandare in tilt il sistema, tra shutdown del governo e veti al bilancio. Il punto di Giampiero Gramaglia
Un’esplosione a Nashville in Tennessee la notte di Natale fa ripiombare gli Stati Uniti nell’incubo del terrorismo domestico, mentre il presidente Donald Trump “lancia una granata” politica – l’espressione è della Ap – e minaccia di fare saltare un sostanzioso aiuto economico agli americani economicamente colpiti dalla pandemia di coronavirus e di innescare uno shutdown dell’Amministrazione pubblica.
Sull’esplosione di Nashville, indaga l’Fbi, con la polizia locale. Il presidente Trump, che trascorre un periodo di vacanza in Florida, giocando a golf, “è regolarmente informato” della situazione.
Ma, golf a parte, la sua ossessione resta la contestazione dell’esito delle presidenziali: “La frode non è una cospirazione, è un fatto”, ha twittato. “In Florida, tutti si chiedevano perché i repubblicani non siano in armi per combattere i democratici che hanno rubato elezioni presidenziali truccate”, scrive, riferendosi a un incontro la vigilia di Natale con suoi sostenitori.
Secondo le ricostruzioni finora disponibili, a esplodere a Nashville è stato un camper parcheggiato in centro città, vicino a obiettivi potenzialmente sensibili. La polizia ha risposto a una chiamata poco prima delle 6 del mattino: gli agenti intervenuti hanno notato un veicolo sospetto, dal quale proveniva un messaggio audio che avvertiva d’una imminente esplosione; hanno chiamato artificieri e unità cinofile e messo in sicurezza il perimetro.
Mentre operavano, il veicolo, che era stato parcheggiato lì poco prima delle due di notte, è esploso. Gli investigatori hanno trovato nei pressi dei resti umani: si ignora se si tratti dell’attentatore o d’una vittima. Tre persone sono rimaste lievemente ferite. La deflagrazione ha mandato in frantumi le vetrine degli edifici e distrutto alcune auto.
La politica è alle prese con l’impatto della decisione di Trump di lasciare nel limbo, senza veto e senza firma, un pacchetto di stimoli all’economia e di finanziamenti al funzionamento dell’Amministrazione pubblica: Trump vuole che gli aiuti diretti ai cittadini americani siano portati da 600 a 2000 dollari ciascuno, richiesta respinta dai repubblicani, mentre i democratici sono inclini ad accettarla.
La scelta del presidente di non fare nulla paralizza il Congresso, che potrebbe, invece, agire contro un veto con un nuovo voto a maggioranza qualificata per ‘bypassarlo’. Se Trump lascerà le misure in sospeso, adottato quello che viene chiamato ‘a pocket veto’, un ‘veto indiretto’, alcuni strumenti finanziari, come i sussidi di disoccupazione, non saranno più finanziati, creando situazioni d’imbarazzo e di disagio.
Tutto ciò mentre la pandemia è fuori controllo e gli effetti del vaccino devono ancora farsi sentire. Secondo i dati della John’s Hopkins University, alla mezzanotte di ieri sulla East Coast, i contagi nell’Unione superavano i 18.760.000 e i decessi di 330.000.