Skip to main content

Bicentenario morte Napoleone serve Comitato Nazionale. Ne ho parlato con l’Ansa

La scelta di non dar vita ad un Comitato di Studi Nazionale per i 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte da parte della Consulta del ministero per i Beni Culturali e per il Turismo è un vero peccato.
Ne ho parlato oggi con l’Ansa.

Bicentenario morte Napoleone, Race ‘serve Comitato Nazionale’
Il giornalista, “mi auguro che Franceschini ci ripensi”

(ANSA) – ROMA, 11 GEN – “La scelta di non dar vita ad un Comitato di Studi Nazionale per i 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte da parte della Consulta del ministero per i Beni Culturali e per il Turismo è un vero peccato. Mi auguro che il ministro Dario Franceschini ci ripensi”. Lo dice Roberto Race, giornalista e consulente in corporate e reputation strategy, a proposito della scelta del comitato del Mibact di bocciare la proposta di un gruppo di studiosi, promossa dalla presidente del Centro di Documentazione delle Residenze Reali Lombarde Marina Rosa Napoleone, di creare un Comitato di Studi Nazionali per il bicentenario della morte di Napoleone, che cade il 5 maggio 2021.

“Napoleone con la sua storia è un grande asset per la promozione turistica di territori e in Italia, al di là del giudizio politico sull’era napoleonica, il settore ne avrebbe da guadagnarci” sottolinea Race che è autore di ‘Napoleone il Comunicatore’, pubblicato da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi. Il libro, nella versione inglese aggiornata “Napoleon the Communicator: Thinking with the mind of the winner” è alla quinta ristampa e uscirà anche in francese e in arabo in occasione del bicentenario, con nelle edizioni internazionali la postfazione di Charles Bonaparte, ultimo erede di Napoleone e presidente della Federazione Europea delle città napoleoniche, di cui Race fa parte del Comitato Scientifico.

“E’ fondamentale che ci sia un coordinamento a livello nazionale per poter dialogare in maniera sistemica a livello internazionale. Il brand Napoleone funziona ancora oggi e gli itinerari Napoleonici possono essere utili per spingere anche il turismo di prossimità e creare un’offerta in grado di intercettare una domanda di turismo che quando si potrà tornare a viaggiare in primavera, anche se con tutte le limitazioni, potrà essere interessante per quei territori che hanno un legame con l’era Napoleonica. Credo che il valore aggiunto di un Comitato nazionale stia nella capacità di creare un coordinamento ed è qualcosa che si può fare a costo zero” sottolinea Race.

“Pochissimi personaggi – afferma Race – hanno avuto la fortuna storiografica e letteraria di Napoleone. Tantissimo si è scritto su di lui, sviscerando ogni aspetto della sua complessa quanto affascinante figura. Ma, alla fine, Napoleone resta un’opera aperta. Capo popolo o grande normalizzatore della Rivoluzione Borghese? Genio soltanto militare o, anche e soprattutto, statista e visionario, grande profeta, precursore dell’idea europea? Imperatore o dittatore? Bonaparte è un personaggio così poliedrico da prestarsi a queste ed altre interpretazioni” afferma Race che nel libro ci porta alla riscoperta “di aspetti della sua figura di una modernità impressionante”. (ANSA).


×

Iscriviti alla newsletter