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Cassa integrazione, ecco perché l’Inps è in ritardo con i pagamenti

Di Gabriele Fava

Ammortizzatori sociali con causale Covid-19 tra ritardi e complicazioni burocratiche. Di mezzo c’è una normativa articolata e di difficile comprensione nonché un iter procedurale il quale, nonostante alcuni correttivi introdotti dal legislatore, risulta ancora troppo farraginoso per poter garantire immediatezza e celerità nell’erogazione delle prestazioni. L’analisi dell’avvocato Gabriele Fava

Strumenti di sostegno predisposti dal legislatore emergenziale sin dall’avvento della pandemia, i trattamenti di integrazione salariale con causale Covid-19 sono stati più di recente oggetto di intervento da parte della Legge di Bilancio per il 2021 la quale ne ha ulteriormente esteso il periodo di fruizione. Infatti, la manovra per il 2021, ponendosi sul punto in sostanziale continuità con la precedente decretazione d’urgenza, ha introdotto la possibilità di fruire per ulteriori 12 settimane dei trattamenti di integrazione salariale con causale Covid-19, ovvero, allo stato, Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, Cassa Integrazione Guadagni in Deroga ed assegno ordinario erogato dal Fondo di Integrazione Salariale.

Tuttavia, a differenza della previgente decretazione d’urgenza, la Legge di Bilancio per il 2021 ne ha differenziato l’arco temporale di fruizione a seconda della tipologia di ammortizzatore sociale: infatti, mentre i datori di lavoro che hanno accesso alla CIGO possono usufruire delle ulteriori settimane nel periodo decorrente dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2021, per coloro che possono beneficiare della CIGD ovvero dell’assegno ordinario di competenza del FIS il periodo di riferimento si estende sino al 30 giugno 2021.

Seppur apprezzabile l’intento del legislatore, non si può non rilevare come l’erogazione di tali trattamenti da parte dell’Inps abbia subito rilevanti ritardi sin dal marzo scorso vuoi per l’ingente mole di lavoro a cui l’Istituto ha dovuto far fronte nel corso dell’ultimo anno, vuoi per le complicanze legate ad una macchina burocratica lenta e farraginosa.

Si pensi, ad esempio, alla necessità dell’accordo sindacale a livello regionale richiesto ab origine dal decreto Cura Italia ai fini della presentazione della domanda di accesso alla CIGD nonché al meccanismo introdotto dal legislatore volto ad accordare un anticipo del 40% di tali trattamenti con pagamento diretto da parte dell’Imps, spesso oggetto di rigetto da parte dell’Istituto a causa di un cavillo tecnico legato al conteggio delle settimane effettivamente fruite.

Tali ritardi risultano principalmente connessi ad una normativa articolata e di difficile comprensione nonché ad un iter procedurale il quale, nonostante alcuni correttivi introdotti dal legislatore emergenziale, risulta ancora troppo farraginoso per poter garantire immediatezza e celerità nell’erogazione delle prestazioni. Addirittura alcune pratiche attualmente in giacenza presso l’Inps risalgono al mese di marzo scorso.

Appare superfluo sottolineare come la situazione potrà subire un ulteriore aggravamento a seguito delle richieste avanzate nel mese di dicembre nonché nei mesi che seguiranno in vista delle risorse stanziate dalla Legge di Bilancio per il 2021.

Dal quadro sopra esposto emerge, pertanto, ora più che mai l’impellente necessità di garantire, da un lato un quadro normativo stabile e di immediata comprensione, dall’altro lato procedure semplici in grado sia di semplificare le modalità di presentazione delle istanze sia di accelerare l’erogazione delle prestazioni da parte dell’istituto.

È evidente come, in virtù del protrarsi dell’emergenza sanitaria e, con essa, della crisi economica, le integrazioni salariali continueranno ad essere riproposte dal nostro legislatore in un’ottica di sostegno alle realtà imprenditoriali ed ai loro dipendenti: forse, dopo quasi un anno di ritardi e complicazioni burocratiche, è arrivato il momento di mettere in atto procedure derogatorie rispetto a quelle ordinarie in grado di adattarsi al meglio alle esigenze di immediatezza e celerità connesse ad una situazione per nulla ordinaria.

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