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Come e perché la politica inglese litiga sulla leadership ambientale

Alok Sharma è pronto a dimettersi da segretario al Business per concentrarsi sulla Cop26, la conferenza Onu sul clima che il Regno Unito organizzerà con l’Italia. Ma non tutti a Londra sono convinti del suo profilo

Il segretario per gli Affari economici, l’energia e la strategia industriale del Regno Unito, Alok Sharma, si è detto pronto a dimettersi per gestire a tempo pieno la presidenza della conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, Cop26, che il Regno Unito copresiede con l’Italia e si terra a Glasgow a novembre. A scriverlo è il quotidiano londinese Times.

LA CANDIDATURA

Sharma, che è anche presidente del vertice sul clima, ha detto al primo ministro Boris Johnson che preferirebbe rinunciare alla sua posizione di segretario piuttosto che dimettersi dal suo ruolo di inviato per il cambiamento climatico. Secondo quanto riporta il giornale britannico, Downing Street avrebbe offerto il ruolo all’ex David Cameron e all’ex leader tory William Hague, che avrebbero rifiutato. Si è parlato, continua il Times, anche dell’ex premier Theresa May. “Sharma non ha il profilo internazionale dei candidati di prima scelta di Johnson, ma gode della fiducia del primo ministro ed è considerato un profilo competente a Whitehall”. Il suo passo indietro, però, costringerebbe Downing Street a un mini-rimpasto di governo. In prima fila per sostituire Sharma c’è Sajid Javid, l’ex cancelliere a cui viene chiesto da più parti di tornare al governo.

GLOBAL BRITAIN

Con la Brexit, il governo britannico sta scommettendo sui grandi eventi multilaterali per riportare il Regno Unito al centro della scena globale. Con la guida del G7, la presidenza della Cop26 rappresenta uno degli appuntamenti fondamentali della strategia Global Britain. Come dichiarato in una recente intervista a Formiche.net dall’inviato britannico per la Cop26, l’ambasciatore John Murton, la Cop26 è “un ottimo esempio di Global Britain”: è “un’occasione per il Regno Unito, grazie anche alla sua diplomazia diffusa in tutto il mondo, di dimostrare che abbiamo ancora un ruolo importante e che ci preoccupiamo dei problemi del mondo”.

IL PROFILO

Nato ad Agra, in India, il 7 settembre 1967, Sharma si è trasferito a Reading, nel Berkshire, all’età di 5 anni con i genitori dopo aver ricevuto un’educazione indù. È dal padre, diventato esponente di spicco del Partito conservatore nel Berkshire, che eredita la passione per la politica. Laureatosi in fisica applicata all’Università di Salford, ha lavorato nel settore della consulenza aziendale e ha presieduto il comitato economico del think tank Bow Group. Eletto alla Camera dei Comuni del 2006 ripotando la constituency di Reading West al Partito conservatore, è al governo dal 2016 quando a Downing Street c’era ancora Theresa May: è stato sottosegretario per l’Asia e il Pacifico, ministro per l’Edilizia abitativa, ministro per l’Occupazione, segretario di Stato per lo Sviluppo internazionale, infine segretario di Stato per gli Affari economici, l’energia e la strategia industrale. Sposato con una donna svedese, due figli. Nel referendum sulla Brexit del 2016 ha sostenuto il Remain.

(Foto: Pippa Fowles / No 10 Downing Street)


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