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Il G20 italiano? Occasione digitale per Biden. Report Cnas

Un rapporto del Cnas, influente think tank statunitense che tanti esperti ha dato alla prossima amministrazione Biden, spiega perché il G20 può essere un’occasione per Washington e i suoi alleati di tornare al timone dell’ordine digitale

Come rispondere alla sfida del digital divide in tempi in cui i regimi — a partire Cina e Russia — sono stati in grado di piegare le norme e i sistemi esistenti per perseguire impunemente i loro interessi? Attraverso il multilateralismo. È quanto raccomandano Kristen A. Cordell e Kristine Lee, in un recente rapporto del Center for a New American Security, influente think tank di Washington che nelle ultime settimane ha visto diversi esperti (anche ex) chiamati a far parte della prossima amministrazione statunitense guidata. A partire dal diplomatico Kurt Campbell, cofondatore del think tank, chiamato dal presidente eletto Joe Biden a guidare la sua Asia Policy dopo essere stato la mente del Pivot to Asia di Barack Obama.

OCCASIONE G20

“Gli Stati Uniti dovrebbero rafforzare i loro legami con altri organismi multilaterali di regolamentazione e di difesa delle regole che possono svolgere un ruolo nell’affrontare la sfida della connettività digitale globale, inclusi, ma non soltanto, gli organi del G20 e delle Nazioni Unite”, scrivono le esperte. Quale occasione migliore del G20 (quest’anno presieduto dall’Italia)? Anche perché la Task force sull’economia digitale del G20 ha recentemente riconosciuto la necessità di un approccio multilaterale alla connettività digitale.

TRE MOSSE PER WASHINGTON

Come fare? Le esperte individuano tre mosse: il dipartimento del Tesoro, insieme al Consiglio economico nazionale, dovrebbe guidare una Task force inter-agenzia per lo sviluppo economico digitale del governo degli Stati Uniti; il dipartimento di Stato e l’Usaid dovrebbero raddoppiare il sostegno all’Ocse e ai suoi meccanismi per monitorare la spesa per lo sviluppo attraverso il Comitato per l’assistenza allo sviluppo; la missione degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite dovrebbe guidare un processo strategico in tutto il governo degli Stati Uniti per identificare e coltivare impegni con agenzie selezionate delle Nazioni Unite mappando le priorità di sviluppo digitale che rimangono “senza proprietario” nell’attuale quadro internazionale.

LA SVOLTA MULTILATERALE

“Il nesso tra connettività digitale e obiettivi di sviluppo internazionale è cruciale”, scrivono nelle conclusioni le esperte. Washington e i suoi alleati — quelli in Europa e nell’Asia-Pacifico —, continuano sottolineando la necessità di un nuovo impegno statunitense, “dovrebbero essere al timone della mobilitazione della cooperazione internazionale sullo sviluppo digitale. Sebbene il governo degli Stati Uniti si sia ritirato dalla cooperazione multilaterale negli ultimi anni, forse nessun altro problema offre tante opportunità di leadership e potenziale per plasmare il carattere dell’ordine digitale emergente”.


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