È in cima al totonomi per guidare la Cdu, ma è pure nel mirino di buona parte del partito. Friedrich Merz inizia a perdere colpi a favore del candidato Armin Laschet, in una corsa al dopo-Merkel che si infiamma fra polemiche e accuse reciproche. La nota di Sveva Biocca da Berlino
Sabato 16 gennaio la Cdu eleggerà il suo nuovo leader di partito. La corsa per la candidatura alla (probabile) guida della Germania potrebbe essere più aperta di quanto si pensasse. Il favorito Friedrich Merz, avvocato classe 1955, sta avendo qualche problema perché diversi esponenti del partito cristiano democratico, finora rimasti silenti, stanno dichiarandosi a favore di Armin Laschet, il più “Merkel-friendly” tra i tre candidati in lizza. Merz è stato alla guida del gruppo parlamentare del Bundestag tra il 2000 e il 2002 ed è da sempre stato il grande rivale di Angela Merkel per la leadership del partito, perlomeno agli inizi degli anni 2000. È opinione comune che la voglia di leadership di Merz consista più che altro nel “togliersi un sassolino dalle scarpe” per conquistare, finalmente, quello che l’attuale Cancelliera gli sfilò 16 anni fa.
LE CRITICHE DI AKK
La ex delfina di Merkel e segretaria uscente della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer (AKK), ha lanciato una stoccata proprio a Merz poco prima dell’inizio della conferenza stampa online della Cdu tenutasi ieri. AKK, facendo il punto della situazione, ha ancora una volta criticato Merz. Il partito ha vissuto nel complesso una “campagna elettorale giusta con un’aperta disputa sul rinvio del congresso del partito”, ha dichiarato in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung al contrario di quello che dice l’avvocato. “Non ho mai capito l’accusa di Merz sul fatto che l’establishment della CDU non lo volesse – ha proseguito Kramp-Karrenbauer – Si trattava solo di rinviare il congresso del partito a causa del Corona virus.” E sempre nel corso di questa intervista, l’attuale segretaria ha fatto capire da che parte sta: “Armin Laschet ha l’esperienza giusta per guidare il governo”.
LE CRITICHE DI MERZ
Questa mattina, sempre sulla Faz, Merz si è continuato a far notare per le proprie dichiarazioni a proposito degli aiuti governativi elargiti solamente alle aziende che possono dimostrare le loro perdite in base ai ricavi dell’anno precedente. Per il candidato questo meccanismo rischia di generare risentimento e per molte società i soldi potrebbero arrivare troppo tardi. Merz, a pochi giorni prima dal Congresso, si sta battendo per un regolamento meno rigido. Sospetta anche che “l’atmosfera nel mondo degli affari potrebbe presto cambiare”.
LE CRITICHE A LASCHET
Dal canto suo Laschet, attualmente presidente del Land più popoloso della Germania, Nord-Reno Westfalia, sta avendo dei problemi interni per la gestione della pandemia. L’opposizione composta da Spd, Verdi e AfD ha accusato la coalizione guidata da Laschet (Cdu e partito Liberal Democratico) di aver compiuto “un pasticcio di comunicazione”, andando incontro a una “perdita di fiducia” tra le persone che vivono in quel Land. Il motivo risiederebbe nella regola dei 15 chilometri entrata in vigore ieri, martedì 12 gennaio: nei quartieri e nelle grandi città particolarmente colpiti dal virus, sarà vietato spostarsi oltre un raggio di 15 chilometri, conteggiati dal luogo di residenza.