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“Insieme” già esiste e non è il partito di Conte. Tarolli spiega perché

“Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non può chiamare un suo partito Insieme, perché quel partito esiste già e ha già compiuto tutte le pratiche di registrazione”. Ivo Tarolli spegne l’entusiasmo su nome e simbolo di un presunto nuovo partito del premier dalle pagine de Il Tempo

“Chiedere a laici, cristiani e non, di far fronte comune per dare una nuova chance a questo Paese e alla Ue lo riteniamo solo un dovere morale e un doveroso esercizio di responsabilità. Di fronte a tanta difficoltà, di fronte a tante emergenze non ci è consentito stare alla finestra. La discesa in campo deve ritenersi non solo una necessità, ma un imperativo”.

Così Ivo Tarolli ha presentato punto per punto il suo “manifesto” del partito Insieme che ha fondato negli ultimi mesi. Già registrato all’albo dei partiti della Camera dei deputati e con uno statuto già depositato. È dalle colonne de Il Tempo che il senatore trentino specifica che proprio in virtù di questa premessa “il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non può chiamare un suo partito Insieme, perché quel partito esiste già e ha già compiuto tutte le pratiche di registrazione”.

Insieme, che guarda verso l’Europa, come il senatore aveva raccontato a Formiche.net qualche mese fa, è un “soggetto laico, democratico, plurale e quindi dalle esperienze più variegate, aperto a credenti e non, che vuole attingere la propria ispirazione dalla dottrina sociale cristiana”.

Fondato con Stefano Zamagni e altri cattolici negli ultimi tempi “sta raccogliendo in ogni Regione il meglio della classe dirigente fra gli imprenditori, le università, la magistratura, l’avvocatura e il mondo cattolico”, come scritto da Il Tempo. E in riferimento al simbolo del partito Tarolli specifica: “Da mesi stiamo usando quel simbolo in convegni e comunicati stampa e in termini giuridici questo è un pre-uso. Questi di Conte invece stanno facendo una operazione che ha solo camaleontismo e non è questo il nostro progetto, né ci lasceremmo cavalcare da questi per fare loro sfruttare la nostra ispirazione cristiana”.


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