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Investimenti ed eccellenze: il doppio jolly per il Mezzogiorno

La situazione della pandemia e della crisi economica ha portato ad una situazione molto complessa per l’ecosistema Paese e le giovani generazioni e il mezzogiorno sono stati particolarmente colpite da questo momento di grande fragilità.

Prendendo spunto dalle attività e delle considerazioni di coloro che sono impegnati per portare avanti progettualità di valore sul fronte lavoro, giovani e rilancio del mezzogiorno, di particolare interesse è la testimonianza di Cosmano Lombardo CEO Search On Media Group e ideatore del Web Marketing Festival che sostiene come i fattori negativi che vengono individuati riguardano soprattutto la digitalizzazione, relativi a problemi infrastrutturali come la mancanza della banda larga, che rappresenta uno degli ostacoli fondamentali per fare impresa al Sud. Un altro fattore negativo è la mancanza di una formazione d’impresa, di una formazione manageriale, per anni si è puntato solo sul settore turistico ma purtroppo con la crisi del Covid quel settore è venuto a mancare. Un altro punto critico è costituito proprio dall’Università: il sistema universitario italiano deve essere maggiormente collegato al mondo del lavoro, alle necessità delle imprese e alle figure professionali che le aziende richiedono, quindi la formazione deve essere più legata alle esigenze del Paese.

E se si guarda come si sta affrontando la situazione anche grazie ai fini del recovery fund, i numeri sono assai importanti. Come ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori si sostiene da sempre le politiche giovanili e l’innovazione digitale e a tal fine propone di annoverare nel Recovery Fund dei progetti mirati per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, per la completa digitalizzazione del mondo della scuola, dell’Università e della ricerca, per colmare il digital divide tra le regioni del Nord e quelle del Sud.

Le istituzioni pertanto guardano anche loro al mezzogiorno. Un Sud rivolto ai giovani: investire su tutta la filiera dell’istruzione, a partire dalla lotta alla povertà educativa minorile, per rafforzare il capitale umano, ridurre le disuguaglianze e riattivare la mobilità sociale. Le azioni previste concorrono tra le altre cose al potenziamento delle infrastrutture scolastiche del Sud, anche in termini di offerta di laboratori e attività extra didattiche, e all’incremento dell’accesso all’Università.

Un Sud per la svolta ecologica: rafforzare gli impegni del Green Deal al Sud e nelle aree interne, per realizzare alcuni obiettivi specifici dell’Agenda ONU 2030 e mitigare i rischi connessi ai cambiamenti climatici. Le azioni previste vanno dal rafforzamento delle filiere e dei distretti agroalimentari, per innescare processi di innovazione coerenti con il Green Deal, al sostegno all’efficientamento energetico dell’edilizia pubblica e privata, dall’infrastrutturazione verde per la mitigazione del rischio sismico e idrogeologico, al sostegno alla mobilità sostenibile alla transizione verso un’economia circolare e produzioni a bassa emissione di carbonio.



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