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Il primo problema di Laschet è pacificare la Cdu. Il fronte dei ”merziani” è in subbuglio

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Se prima la Cancelliera riusciva a tenere tutti uniti perché “oggi molti credono prima in Angela Merkel e poi nel partito” vuol dire che va recuperata la fiducia nella Cdu. E che questo sia un tema centrale lo dimostrano anche le polemiche delle ultime ore, con i sostenitori di Merz che hanno reagito molto male alla sconfitta del loro beniamino, e accusano i mille “burocrati” delegati di non avere il polso degli elettori

La scelta del nuovo capo della Cdu ha mostrato due cose. La prima è quanto pesi ancora l’influenza di Angela Merkel nel partito. La seconda è che anche nel partito cristiano democratico sono presenti correnti molto forti che negli anni la stessa Cancelliera è riuscita a non far trasparire. Correnti che invece adesso si stanno facendo sentire più che mai. Il nuovo presidente della Cdu, Armin Laschet, nel corso del discorso che ha tenuto subito dopo l’elezione, ha messo a nudo proprio questo ultimo nodo: dobbiamo ricucire gli strappi interni al nostro partito. Se prima la Cancelliera riusciva a tenere tutti uniti perché “molti credono prima in Angela Merkel e poi nel partito” vuol dire che va recuperata la fiducia nella Cdu. E che questo sia un tema centrale lo dimostrano anche le polemiche delle ultime ore.

L’ASTIO DI CHI SUPPORTA MERZ

Come scrive il Financial Times, Armin Laschet deve affrontare “l’arduo compito di unire un partito profondamente diviso tra i suoi sostenitori e quelli del suo rivale sconfitto, il conservatore Friedrich Merz“. La vittoria del governatore del Land più popoloso della Germania non è stata infatti così netta. Vincendo con il 53% dei voti contro il 47% ottenuto dall’avvocato milionario si sono fatti sentire i malumori di chi dice abbiano vinto i burocrati.

L’elezione per la presidenza della Cdu avviene infatti grazie al voto di circa 1000 delegati che, secondo i supporter di Merz, sono stati troppo influenzati dal candidato favorito di Angela Merkel e del nocciolo duro del partito. Negli ultimi giorni è infatti passato il messaggio secondo cui Merz fosse il candidato del popolo e Laschet quello delle istituzioni. E alla fine, prevalendo il secondo, non si sono placati gli animi di chi voleva passasse una linea di rottura con la politica poco conservatrice dell’attuale Cancelliera.

A NUDO

“La spaccatura nel partito è profonda e Laschet avrà il suo da fare per conquistare i sostenitori di Merz”, ha detto al Financial Times Katja Leikert, vice presidente del gruppo parlamentare della Cdu. “Molti membri si sentono offesi, e sarà molto difficile motivarli”. Questa diversità di visioni potrebbe manifestarsi ben prima della tornata elettorale di settembre, in cui si deciderà il prossimo governo. Le elezioni regionali di marzo, che coinvolgeranno decine di milioni di cittadini tedeschi, sono il primo banco di prova.

Anche Christian von Stetten, deputato della Cdu e sostenitore di Merz, ha fatto capire il suo disappunto: “C’è sicuramente una maggioranza nel partito che sta con Merz e con quello che rappresenta”. Von Stetten fa parte di un nutrito gruppo di deputati della Cdu che si “risente per il fatto che Merkel abbia trascinato il partito al centro della politica tedesca”, scrive FT. Una delle maggiori critiche rivolte alla Cancelliera negli ultimi anni di governo è infatti proprio quella di aver abbracciato politiche troppo socialiste, come la chiusura delle centrali nucleari, l’accoglienza dei migranti, il matrimonio tra coppie omosessuali. Merz sarebbe invece stato l’uomo del cambiamento, più vicino a istante protezioniste e conservatrici, seppure di chiaro stampo europeista, con uno sguardo verso i Paesi frugali.

POSSIBILI SOLUZIONI

Come ha dichiarato Elmar Brok, politico autorevole della Cdu e parlamentare europeo, nel corso di un’intervista rilasciata a Formiche.net, per superare l’impasse Laschet potrebbe dare spazio a Merz all’interno del proprio governo. Quello che molti si aspettano è che prenda le redini del dicastero delle Finanze. Sarà però difficile far coesistere i Verdi, probabili alleati di governo, e l’avvocato. Merz, nel corso della campagna elettorale, aveva infatti dichiarato di non voler arrivare a fare alleanze nero-verdi (Cdu, Verdi) per differenze di vedute. Ma seppure “alcuni preferiscano Merz solo perché ha una lingua più tagliente”, in fase di negoziazione tutte le posizioni devono essere, giocoforza, smussate.

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