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L’Eterno Presente della Scrittura

Leggere il volume di Marco Franzoso – ” Il grande libro della scrittura. Manuale pratico, avventuroso e filosofico per scrivere qualsiasi storia, edito da – Il Saggiatore durante le festività natalizie è stato davvero un dono. Per gli amanti della scrittura questa è la stazione giusta e la località migliore dove abitare tra le parole. L’autore è riuscito nell’impresa non facile di proporre settecento pagine senza mai annoiare il lettore. L’opera per la sua natura si presta ad una lettura a “puntate” come un sicuro rifugio quando la necessità di abbassare o meglio spegnere la tv ha la meglio sul potere terapeutico di un libro pieno di altri libri. Il percorso è davvero affascinante e popolato di misteri svelati con chiarezza e competenza. Il lavoro del recensore potrebbe terminare qui, anche perché il risvolto di copertina è onesto come tutto il resto della “promessa” di lettura. Nel risvolto, infatti, si circoscrive perfettamente quello che è possibile incontrare nel voluminoso svolgimento. Ma come un film bellissimo o uno spettacolo teatrale che ci ha particolarmente emozionato tolti i panni del recensore e indossati quelli del semplice commentatore di pagine, con consigli spesso non richiesti, ecco allora che non si vede l’ora di raccomandare ad amici, parenti o conoscenti un lavoro creativo che ha particolarmente conquistato l’interesse oltre le aspettative. Gli aspiranti scrittori, infatti, sono una categoria fuori dal consueto: leggono di tutto nella speranza di trovare la frase giusta per partire o ripartire. Sono cani da tartufo ancor prima di topi di biblioteca; annusano le pagine e meditano spesso in maniera velocissima se un manuale è quello che potrebbe fare per loro. In tempi nei quali la rapidità è una delle condizioni per cui molte cose si perdono per strada, avventurarsi nella lettura di quasi mille fogli sembra davvero un’impresa ardua, poiché è sempre costante il desiderio di chi possa sintetizzare per noi. Qui invece assistiamo ad uno sviluppo argomentativo avvincente e convincente perché si ha certezza che la pagina successiva possa essere ancora più intrigante di quella precedente e, in questo, risiede la forza di questo manuale. Con una leggerezza calviniana è possibile conoscere con facilità i segreti del mestiere avendo a disposizione una cassetta degli attrezzi che consente all’apprendista scrittore di sviluppare la propria fantasia, ma al tempo stesso, di soffermarsi su tutte le variabili evocative contenute in una frase o un rigo appena. L’educazione alla lettura deve essere sempre presente in coloro che a un certo punto della propria vita intendano prendere in mano la penna migliore per raccontare storie inventate oppure la propria storia sotto mentite spoglie. Gli ammonimenti inziali di due giganti quali Anton Čechov e Virgilia Woolf sono come riflettori per illuminare le notti buie e tempestose di chi si accorge che quella penna non è riuscita a produrre nulla di più che scarabocchi di prova. Quei due oracoli stanno a significare che lo spirito di osservazione non si deve fermare alla superficie ma andare oltre le parvenze e le apparenze. In altre parole non solo così è se ci pare ma anche e se non fosse così ? E se la casa che abitiamo da anni avesse un angolo che non avevamo mai notato, magari nascosto da un mobile che il caso ha fatto spostare di qualche centimetro? Tutto dovrebbe sedimentare prima di trasformare quello scarabocchio pieno di nodi e scioglierli in un racconto, romanzo o saggio che sia. Insomma siamo di fronte al marmo da scolpire e occorre togliere ciò che non occorre sapendo con coscienza dove si intende arrivare. Ecco allora l’importanza delle scalette per scalare e arrivare fino alla vetta. Non importa se il monte sia più o meno alto rispetto al livello del mare, ciò che importa è la sostanza narrativa, la “pietra” preziosa che riusciamo a modellare. E’ proprio questo l’insegnamento manualistico di questo volume perché ci insegna di prendere qualcosa dalla vita reale, di ogni giorno, senza trama e senza finale. Con un vantaggio in più: abbiamo a disposizione, appunto, dei modelli letterari o cinematografici. E’ lo stile che deve essere appreso non la mera riproduzione di storie già vissute, con tutte le parole che si riescono a cogliere, costringere o creare con qualsiasi metodo. “Così imparerai a scrivere” queste parole di Virginia Woolf grazie al manuale di Marco Franzoso sono parole possibili, concrete per chiunque voglia avventurarsi nel mondo antico e futuro della scrittura, illuminata dall’eterno presente.

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