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Mosca, Teheran, Pechino. Ecco chi celebra le rivolte di Trump

I media dei regimi, da Pechino a Teheran passando per Mosca, rilanciano le immagini delle violenze a Capitol Hill provando a sfruttarle per rilanciare, all’interno e all’esterno, la loro agenda illiberale

Quanto accaduto nelle scorse ore a Washington DC, con le proteste sobillate dal presidente Donald Trump, rappresenta un enorme regalo ai regimi di tutto il mondo. Potranno utilizzare quelle scene sia per convincere i loro cittadini che “la democrazia fa schifo, non vi serve” e continuare a reprimere il dissenso, sia per rafforzare e allargare il loro sostegno nei Paesi democratici.

E tutto questo è già iniziato. Ecco una breve carrellata delle reazioni dei media di Pechino e Mosca.

“La democrazia americana non funziona più come una volta”, scrive il Global Times, giornale della propaganda cinese.


Sempre il Global Times, che qui paragona i fatti di Capitol Hill con le proteste a Hong Kong.


Questa, invece, è CCTV, la tv di Stato cinese.


“Assalto al Campidoglio”, scrive la tv di Stato russa Rossija 24.


Immagini delle rivolte diffuse anche da RT, uno dei media russi in lingua inglese più utilizzati per le campagne di propaganda e disinformazione verso l’esterno.


Ecco Press Tv, emittente in lingua inglese della tv di Stato iraniana.



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