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Quando i sindaci si prendono tutta la colpa

Le Regioni danno la colpa allo Stato. Lo Stato alle Regioni. I Comuni alle Regioni e allo Stato. E tutti, con cadenza periodica, danno la colpa all’Europa. Il valzer dei rinfacci non smette mai di riempire la pista da ballo. Forse quelli che riescono a fare meno questo gioco sono i sindaci, che hanno un rapporto diretto con gli elettori. Per la rubrica di Telos A&S #IntervisteConISindaci di PRIMOPIANOSCALAc, abbiamo affrontato il tema con Enzo Bianco, primo cittadino di Catania per quattro mandati e attualmente presidente del Consiglio Nazionale ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Leggi l’intervista.

Bianco ha sottolineato come i cittadini siano sempre pronti a bacchettare il sindaco, quando pensano che le cose non stiano andando per il verso giusto: “Il sindaco, in un piccolo comune come in una grande città, il giorno dopo avere adottato una scelta, capisce immediatamente come i cittadini l’hanno presa. Anche solo da come ti guarda il cameriere al bar mentre prendi il caffè”. L’occhiata per traverso del cittadino sembra dunque essere l’antidoto contro il cerchio magico, che isola il politico non facendogli vivere la realtà.

Capita però che quell’occhiataccia trafigga il sindaco in modo gratuito, “per colpa” dell’operato del Governo centrale che appartiene al suo stesso schieramento. È quanto emerge dalle considerazioni dei ricercatori Massimiliano Ferraresi e Gianluca Gucciardi che, in uno studio sulla gestione della pandemia, sono partiti dai dati di Governance Poll, il sondaggio di opinione del Sole-24 Ore da cui emerge il giudizio sull’operato dei sindaci (“Covid19, parlare a sindaco perché Governo intenda”, lavoce.info).

Secondo Ferraresi e Gucciardi “se le politiche adottate dal governo centrale sono impopolari – o se si ha l’impressione di una mancanza di preparazione nell’affrontare la pandemia – la percezione (negativa) è più forte nelle città il cui sindaco condivide la stessa affiliazione politica dell’esecutivo”.

Ne emerge che l’accentramento dei poteri dovuto alla pandemia ha portato ancora maggiore confusione sulle responsabilità della politica. E in questa confusione il valzer delle colpe ha risuonato ancora più forte.

 



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