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Startup, perché l’Italia dovrebbe guardare alla Francia

Di Edoardo Secchi

Per il settore delle startup in Francia il 2020 è stato un anno positivo, il paese infatti ha superato la Germania ed è diventato il numero uno nel panorama europeo per investimenti in startup. Quali sono gli attori protagonisti di questo successo e quale insegnamento ne può trarre l’Italia? L’analisi di Edoardo Secchi, ceo & founder Italy France Group

La Francia supera la Germania e diventa il primo paese in Europa per numero di investimenti in startup. Nonostante il contesto sanitario ed economico molto grave ed instabile, nel 2020 le startup francesi hanno raccolto 620 fondi per un totale di 5,4 miliardi di euro. Da notare che gli investimenti superiori ai 50 milioni di euro sono aumentati dell’89%. Questo volume conferma la maturità del mercato e anche la capacità del sistema di attrarre sempre nuovi investitori. La Francia è stato inoltre il primo paese europeo a presentare un piano di emergenza da 4 miliardi di euro per le startup e lo stesso è stato completato lo scorso giugno con un piano di aiuti supplementare da 1,2 miliardi di euro, arrivando a più di 7 miliardi di euro da investire nel settore digitale.

UN ECOSISTEMA DI SUPPORTO ALLE STARTUP FRANCESI A CUI L’ITALIA DOVREBBE ISPIRARSI

I risultati conseguiti sono stati possibili grazie all’impegno costante del governo e delle istituzioni che da sempre hanno saputo investire con visione e pragmatismo facendo guadagnare al paese posizioni invidiabili nello scenario internazionale dei paesi più attrattivi per le startup, giocando da sempre un ruolo centrale nella realizzazione di importanti progetti a sostegno delle startup. L’ecosistema economico-finanziario è strutturato intorno a tre grandi player: la French Tech, la Bpifrance e i Business Angels.

LA FRENCH TECH

Nata nel 2013 per volontà del governo francese, la French Tech è un’etichetta che viene assegnata a centri metropolitani riconosciuti per il loro ecosistema di startup, nonché un marchio comune che può essere utilizzato da aziende innovative francesi. La French Tech è l’attore di riferimento grazie al quale è possibile conoscere in maniera approfondita il mercato delle startup francesi ed i loro investimenti. Ed è proprio la French Tech a fornirci i dati su questo ecosistema: in Francia sono presenti 19000 startup, 228 incubatori e 49 acceleratori. Ricordiamo inoltre che il paese vanta oggi ben 10 Unicorn con una capitalizzazione superiore ad un miliardo di euro.

LA BPIFRANCE

Le istituzioni francesi giocano da sempre un ruolo centrale nella realizzazione di iniziative volte a sostenere le imprese e startup, come Bpifrance, la banca pubblica di investimenti. Fondata nel 2013 su iniziativa dell’ex presidente francese Francois Hollande, la Bpifrance svolge varie funzioni quali il supporto all’investimento, agenzia di innovazione, fondo sovrano e agenzia di credito finalizzata all’export. Si tratta di una banca pubblica al 100%, controllata al 50% dallo Stato attraverso l’agenzia governativa Epic, e al 50% dalla Caisse des Dêpots, altra società a controllo pubblico. Strutturalmente è divisa in tre parti: una banca vera e propria (Bpifrance financement), una compagnia che gestisce le partecipazioni (Bpifrance partecipations) e un’agenzia di credito per l’export (Bpifrance assurance export). La Bpifrance insieme ai suoi partner, ha investito 19,1 miliardi di euro in finanziamenti diretti, 8,5 miliardi di prestiti bancari garantiti e 2,5 miliardi di investimenti. In forte aumento anche gli investimenti diretti nelle Pmi (+59%), per un bacino totale di 60 000 aziende coinvolte.

I BUSINESS ANGELS

Oltre all’importante ruolo ricoperto da Bpifrance, ricordiamo l’azione dei numerosi Business Angels presenti in Francia. Il paese conta infatti circa 12.000 Business Angels, tra i quali 5.000 persone attive che investono in media 16.000 euro. I membri delle oltre 90 reti di Business Angels (tra le quali si distinguono reti regionali, reti di settore e alunni scolastici, e reti all’estero) contribuiscono non solo all’apporto di capitali, ma anche con la loro esperienza e l’importante rete di partner e conoscenze.

LE OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA

La Francia ha avviato importanti iniziative, sia sul piano nazionale che regionale, volte a sviluppare sinergie con le startup italiane. Tra le tante attività lanciate nell’ultimo periodo, ricordiamo l’acceleratore franco-italiano, nato dalla partnership tra Bpifrance e la Cassa Depositi e Prestiti. A livello regionale, possiamo citare il programma Creative valley organizzato dalla regione Paris Ile-de-France che accoglierà nella seconda metà dell’anno sette startup italiane. Infine, molto interessante per lo sviluppo delle relazioni franco-italiane risulta il nuovo cluster imprenditoriale avviato dalla regione Centre-Val de Marne che vede ogni anno la partecipazione di numerose imprese italiane e francesi. L’evento è ricco di incontri, scambi e proposte mirate ad avviare nuove iniziative imprenditoriali tra i due paesi.

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