Nonostante l’emergenza pandemica e la crisi economica, è importante sottolineare come la risposta del mondo delle startup sia stata sinonimo di forza e resilienza per adattarsi alle nuove condizioni del mercato, con prontezza e tenacia grazie alla loro flessibilità e capacità di innovare anche in un contesto economico e sociale difficile come quello che si sta vivendo nel Paese negli ultimi mesi.
In base ai dati del Ministero dello Sviluppo Economico, relativi al terzo trimestre 2020, le startup iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese erano 12.068, ovvero 572 in più rispetto al trimestre precedente.
L’ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) come punto di riferimento italiano del mondo startup e innovazione ha presentato importanti contributi e progetti sia al mondo delle istituzioni che delle imprese proprio che creare un nuovo fronte all’insegna dell’open innovation per salvaguardarne la crescita e lo sviluppo a sostegno del rilancio economico e sociale del Paese.
La maggioranza di esse (73,6%) fornisce servizi alle imprese (sviluppo di software e consulenza informatica, ricerca e sviluppo, servizi di informazione), il 17,7% opera nel settore manifatturiero (fabbricazione di macchinari, computer, prodotti elettronici e ottici), mentre il 3,2% opera nel commercio.
Il maggior numero di startup è localizzato in Lombardia (27,3%). Seguono Lazio (11,5%), Veneto (8,4%), Campania (8,2%) ed Emilia-Romagna (7,9%). Secondo i dati dell’Osservatorio Startup del Politecnico di Milano, nel 2020 le startup italiane hanno raccolto 683 milioni di euro, più del doppio rispetto al 2017 (313 milioni di Euro) e quasi cinque volte più del 2015 (147 milioni di Euro).
L’Italia ospita 261 scaleup (settembre 2020), in aumento rispetto alle 228 di nove mesi prima (dicembre 2019), grazie anche all’ingresso di 375 milioni di dollari di nuovo capitale, cifra che da sola quasi pareggia l’intero 2019 (397 milioni di dollari). Il 60% delle scaleup italiane ha registrato un aumento di ricavi e organico per tutto l’anno scorso e una su cinque ha raccolto nuovi fondi nei primi nove mesi, secondo il report. L’87% del capitale raccolto nel 2020 proviene da fondi venture capital e il 12% da quotazioni sul mercato azionario (la media europea è 14%). In genere si quotano sulle borse nazionali: 21 scaleup (78% del totale) sono su Aim e una (Yoox) sul mercato principale.
Negli ultimi anni, circa 86 milioni di dollari di investimenti (3,6% del totale) sono stati partecipati da fondi di venture capital sostenuti pubblicamente. Più della metà è stato investito quest’anno, principalmente attraverso i nuovi veicoli di partecipazione di Cassa depositi e prestiti. Nel 2019 l’intero sistema aveva fatturato 2,2 miliardi di dollari, occupando circa 13mila persone. La media dei ricavi è 1,6 milioni di euro all’anno, l’età media è 7,5 anni,
twitter@Angi_tech