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Dopo Rousseau Di Battista saluta, e le stelle sono tante…

Di Carlo Agnoli

Alessandro Di Battista esce dal M5S. O almeno lancia il cuore oltre l’ostacolo e con apparente grande coerenza saluta tutti e se ne va. Insomma, il MoVimento è di fronte al solito bivio: morire come movimento o rinascere come partito. E Di Battista lo sa

“È stata una bellissima storia d’amore”, ma il sì al governo Draghi “la mia coscienza non riesce a digerirlo”. Alessandro Di Battista, con un video pubblicato nella sua pagina Facebook, ha deciso di fare un passo indietro dal M5S. O almeno lancia il cuore oltre l’ostacolo e con apparente grande coerenza saluta tutti e se ne va. Per ora da solo, ma sarebbero già oggi una decina o più i potenziali compagni movimentisti di percorso fuori da un grillismo sempre più vestito da partito. Si vedrà, può però nascere una nuova forza di opposizione in Parlamento (fuori non si sa), difficile da collocare.

IL VIDEO DELL’ANNUNCIO DI ALESSANDRO DI BATTISTA

“Con Alessandro conservo i più bei ricordi degli ultimi otto anni. Anche quelli più tristi e difficili”, ha scritto Luigi Di Maio sempre su Facebook, commentando la decisione del fu compagno di movimento. “E per questo saremo sempre uniti da un profondo legame. Quando ieri mi ha annunciato la sua intenzione di farsi da parte è stata dura accettarlo”. E poi ha aggiunto: “Insieme abbiamo portato avanti battaglie civili e sociali, abbiamo promosso l’approvazione di leggi cruciali che permetteranno ai nostri figli di vivere una vita migliore. Non è un mistero che io ed Ale durante questi anni in diverse circostanze abbiamo avuto una visione diversa, ma ci siamo sempre detti le cose con franchezza ed estrema sincerità e quando potevamo, ci davamo anche qualche consiglio. Insieme ci siamo presi insulti e applausi, abbiamo condiviso palchi e piazze, al sole e sotto la pioggia, abbiamo lottato e difeso i valori del MoVimento 5 Stelle”.

Uno scambio proseguito, quello tra Di Maio e Di BAttista, enl corso della giornata. “Ho sentito Luigi, i rapporti sono sereni. Nell’eventualità il governo Draghi dovesse fare delle cose buone, io le sosterrò. A me interessa il benessere dei cittadini, in particolare della classe media. Io sostengo tutto quello che è piccolo, sembra quasi un sacrilegio criticare il presidente Draghi”, ha detto Di Battista intercettato dai cronisti all’uscita dalla sua abitazione.

La mossa dell’ex parlamentare grillino, peraltro attesa e “rinfrancata” dall’oltre 40% dei no a Draghi della consultazione della base sulla piattaforma Rousseau, tiene comunque banco nella giornata che dovrebbe portare alla salita al Colle del presidente del Consiglio incaricato. E fa anche dire, ad esempio, a Davide Casaleggio sul Corriere della Sera che quello che si appresta a giurare “sicuramente sarà un governo complicato”.

I toni qui tornano ad essere quelli del MoVimento, con Draghi che ora “si trova a difendere gli interessi degli italiani e non della Bce”. Con l’augurio che “questo governo possa pensare a politiche espansive in questo momento emergenziale e soprattutto staccare la figura di Draghi da interessi prevalentemente di Paesi esteri, come era normale che fosse quando era a capo della Bce, e di focalizzarsi invece su quelli italiani”.

E Di Battista? “Questa sua scelta dimostra per l’ennesima volta l’onestà intellettuale di Alessandro ed è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento”. Perché il Movimento c’è ancora, e “chi oggi guida la sua azione politica – taglia corto Casaleggio – dovrà fare in modo di non gestire questo momento con arroganza o la larga parte contraria a questa scelta potrebbe allontanarsi”.

Insomma, M5S di fronte al solito bivio: morire come movimento o rinascere come partito. E Di Battista lo sa.

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