Sono in aumento i sequestri nella regione. Per le organizzazioni umanitarie, è necessaria un’azione forte da parte delle autorità per invertire la tendenza e mantenere le scuole al sicuro
Un nuovo rapimento di massa sconvolge la Nigeria. Almeno 300 studentesse sono state sequestrate in una scuola dello Stato di Zamfara, nel nord-ovest del Paese. Secondo quanto riferito dalla Bbc, gli uomini armati che hanno compiuto l’attacco appartengono all’organizzazione Boko Haram.
Questo è l’ennesimo rapimento di massa in una scuola nella regione. È noto a livello internazionale il sequestro di 276 ragazze della scuola di Chibok, nello stato di Borno, ad aprile del 2014.
Tuttavia, i rapimenti di studenti sono aumentati negli ultimi mesi. La scorsa settimana sono state sequestrati 43 persone, di cui 28 studenti, in una scuola del Niger. A dicembre, più di 300 sono stati rapiti a Kankara, nello Stato settentrionale di Katsina.
Sul sequestro a Zamfara, un testimone ha riferito al The New York Times che gli aggressori hanno attaccato un campo militare e un checkpoint nelle vicinanze della scuola, impedendo così ai soldati di intervenire per bloccare il sequestro.
“Diversi grandi gruppi di uomini armati, descritti dal governo come banditi, operano a Zamfara – si legge sul quotidiano americano -, dove si sono creati una reputazione per i rapimenti in cambio di denaro e del rilascio dei loro membri dal carcere”.
Immediata la condanna del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). L’organizzazione ha chiesto il rilascio degli studenti. Peter Hawkins, rappresentante dell’Unicef in Nigeria, ha dichiarato in un comunicato che si tratta di una grave violazione dei diritti delle persone coinvolte: “Siamo arrabbiati e rattristati per l’ennesimo attacco brutale contro gli studenti della Nigeria”. Nel documento, l’Unicef ha anche chiesto al governo nigeriano di prendere provvedimenti per garantire il loro rilascio sicuro e la sicurezza di tutti gli altri studenti nel Paese africano.
Anietie Ewang, ricercatrice di Human Rights Watch, ha scritto su Twitter che “è necessaria un’azione forte da parte delle autorità per invertire la tendenza e mantenere le scuole al sicuro”.