Solo ora, sei mesi dopo l’arresto, è stata presentata l’accusa di spionaggio contro la conduttrice australiana di origine cinese. Tutte le tensioni tra Canberra e Pechino
Ha osato criticare il governo di Xi Jinping ed è stata subito arrestata in Cina l’estate scorsa. Ma solo ora, circa sei mesi dopo, sono state presentate le accuse contro la giornalista e conduttrice tv australiana, Cheng Le.
Il ministero degli Esteri cinese ha confermato che la ragazza di origine cinese è sospettata “di fornire illegalmente segreti di Stato all’estero. La Cina è un Paese regolato dalla legge. I suoi organi giudiziari sono indipendenti. I diritti legittimi delle persone sono pienamente protetti”.
Cheng lavorava per l’emittente statale cinese, in lingue inglese, CGTN. Aveva scritto un post su Facebook criticando la gestione della crisi sanitaria per il Covid: “La grande storia di oggi, la visita del caro leader, ha innescato delle risatine in redazione”. Ora è sotto custodia delle autorità in un luogo sconosciuto.
La ministra di Rapporti esteri dell’Australia, Marise Payne, ha confermato che un gruppo di diplomatici australiani ha visitato la giornalista sei volte da quando è in carcere; l’ultima volta è stata il 27 gennaio. “Il governo australiano ha comunicato, al massimo livello, la sua profonda preoccupazione sull’arresto della signora Cheng, in particolare sul benessere e le condizioni dell’arresto. […] Speriamo che siano rispettati i principi fondamentali di giustizia, equità giuridica, conforme alle regole internazionali”.
Cheng è la seconda cittadina australiana arrestata in Cina: la prima è la scrittrice Yang Hengjun, anche lei accusata di spionaggio nel 2019. In Myanmar, un altro cittadino australiano è stato arrestato recentemente: si tratta di Sean Turnell, professore e consigliere economico della deposta leader birmana Aung San Suu Kyi. I giornalisti australiani Bill Birtles e Michael Smith, invece, sono fuggiti dalla Cina dopo essere stati interrogati sul caso di Cheng.
L’arresto della giornalista aumenta le tensioni tra Cina e Australia. Mesi fa Canberra ha sostenuto un’inchiesta sul Covid-19 in Cina e come rappresaglia Pechino ha imposto nuove misure commerciali su prodotti australiani come la carne, l’orzo, il vino e il carbone.