Dopo aver ascoltato, nel primo giro di consultazioni, nel secondo Mario Draghi ha cominciato a scoprire le carte del suo programma. Programma che poggerà sul Recovery plan, il piano per spendere i 209 miliardi che l’Europa ha destinato all’Italia.
Al centro del testo che il governo Draghi manderà a Bruxelles ci saranno le riforme della pubblica amministrazione, della giustizia e del fisco. Riforme e rilancio degli investimenti daranno la spinta necessaria alla crescita con due fattori: la coesione sociale e l’attenzione all’ambiente.
Il Recovery plan con il quale il governo chiederà a Bruxelles i 209 miliardi a disposizione dell’Italia verrà riscritto rispetto alla bozza Conte. Si tratterà di un documento più concentrato sulle riforme. In particolare: pubblica amministrazione snella e digitalizzata; giustizia efficiente e veloce; fisco equo e attento alla promozione degli investimenti. Nel piano priorità alla scuola e ai giovani, l’educazione, del resto, è uno dei fattori chiave per un percorso di crescita e di sviluppo.
In aggiunta il programma punta a risollevare le imprese e l’occupazione. Non più quindi sussidi a pioggia, ma selettivi, per garantire la sopravvivenza delle imprese che potranno così trovare nuovi spazi di mercato.
Sul fronte della politica estera del nascente governo, Mario Draghi punta ad una visione europeista e atlantista. Obiettivo giocare un ruolo attivo per il bilancio comune dell’Unione e il completamento politico dell’integrazione economica e monetaria, con l’ambizione di fare dell’Europa, in alleanza con gli Stati Uniti, un protagonista sullo scacchiere mondiale.
In aggiunta si punta a rilanciare i cantieri, le grandi opere e le infrastrutture. La scelta di Draghi sarà sia di riattivare i cantieri fermi, sia di innescare piccole e medie opere destinate a comparti come il turismo che da tempo chiede infrastrutture a supporto delle proprie attività.
Infine, sull’emergenza sanitaria, priorità al piano vaccinale, condizione indispensabili per traghettare il Paese fuori dalla crisi sanitaria ed economica. L’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge nell’arco dei prossimi mesi, un intento che secondo Draghi potrà essere centrato rafforzando il presidio sull’approvvigionamento dei vaccini e sulla logistica per distribuirli nel modo più efficiente.
In tutto questo, a gran voce è arrivato l’appello dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che, come punto di riferimento italiano sull’innovazione e tra le maggiori realtà rappresentative dell’ecosistema italiano, mira a mettere al centro dell’agenda il tema della trasformazione tecnologica digitale e delle giovani generazioni. Linee guide presentate nei giorni scorsi anche alle audizioni promosse dalle commissioni parlamentari di Camera e Senato dove ANGI ha illustrato le sue linee programmatiche sul fronte recovery plan.