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Droni, opportunità e rischi per le città del futuro. Scrive Garavini

Di Laura Garavini

Per approfittare in pieno delle potenzialità derivanti dall’uso dei droni, ma essere al contempo in grado di ridurne i potenziali rischi, è necessario dotarsi di una legge che ne normi l’utilizzo. Va chiarito quali siano le autorità competenti per il contrasto di eventuali droni ostili. Così come è necessario definire le modalità con cui le Forze Armate possono supportare le autorità competenti, nella tutela della pubblica sicurezza. L’intervento di Laura Garavini, vicepresidente Commissione Esteri Senato

Il futuro è a portata di mano. In particolare nei centri urbani. Dove la sfida rappresentata dall’incrocio strategico dei dati, dalle nuove tecnologie e dai sistemi infrastrutturali può rappresentare la svolta per evitare che le metropoli implodano, a causa della loro costante espansione. Già oggi, nel mondo, le città ospitano oltre la metà dell’intera popolazione. Tra soli trent’anni si stima che quasi i due terzi della cittadinanza vivrà nelle grandi città.

Ecco perché é necessario operare un cambio di prospettiva. Che aiuti le città a gestire gli effetti della loro crescita. Ambiente, tecnologia e tessuti urbani non possono continuare a essere tematiche distinte. Al contrario, vanno affrontate in maniera integrata. Attraverso la realizzazione di smart cities. Un modello di città che semplifica la vita quotidiana dei cittadini e permette un futuro sostenibile, rispettoso dell’ambiente.

Pensiamo ai milioni di persone che già oggi si devono spostare da un capo all’altro delle città. Con i conseguenti rischi di ingorghi, ritardi e smog. Bisogna individuare soluzioni intelligenti di mobilità pulita per le quali, grazie all’incrocio dei dati a disposizione, si gestiscono i flussi di traffico, riducendo gli intasamenti, le emissioni di anidride carbonica e il livello di inquinamento.

Ecco che diventa sempre più importante disporre di macro dati in tempo reale, attraverso i quali mettere in campo una serie di strategie vincenti, volte a semplificare la quotidianità delle persone e la loro possibilità di muoversi e lavorare nelle città del futuro.

In questo possono acquisire un ruolo sempre più incisivo i droni, aeromobili pilotati da remoto. Il loro utilizzo, incrociato con l’intelligenza artificiale, può offrire una serie di nuove prospettive. Ad esempio si possono elaborare in tempo reale le immagini da loro raccolte, per la gestione del traffico. Allo scopo di abbattere l’inquinamento atmosferico ed acustico. E razionalizzare così una serie di servizi, decongestionando il traffico delle città. L’applicazione dei droni ad uso civile, inoltre, può contribuire sensibilmente a migliorare i livelli di sicurezza di un centro urbano. Aiutando a portare alla luce eventuali reati contro la persona, l’ambiente od il patrimonio pubblico. Così come possono essere utilizzati per tutta una serie di ulteriori funzionalità.

Proprio per questa versatilità i droni rappresentano uno strumento di grande interesse. Bisogna però avere presente anche i possibili rischi legati al loro utilizzo. Grazie al continuo sviluppo tecnologico si tende a miniaturizzare sempre di più le loro componenti e a svincolarli dalla tecnologia Wifi e Gps. Il ché rende autosufficienti i droni, che diventano capaci di muoversi autonomamente, di riuscire a schivare oggetti e di muoversi in forma anonima, anche indipendentemente dall’operatore e a grande distanza dallo stesso. Questo fa sì che diventino particolarmente insidiosi, qualora dovessero venire utilizzati a fini malevoli. Per trasportare ordigni, ad esempio, oppure armi batteriologiche o radioattive.

Ecco che, per approfittare in pieno delle potenzialità derivanti dall’uso dei droni, ma essere al contempo in grado di ridurne i potenziali rischi, è necessario dotarsi di una legge che ne normi l’utilizzo. Ed è necessario agire in fretta. Così da evitarne una diffusione selvaggia. Va chiarito quali siano le autorità competenti per il contrasto di eventuali droni ostili. Così come è necessario definire le modalità con cui le Forze Armate possono supportare le autorità competenti, nella tutela della pubblica sicurezza. Bisogna inoltre definire l’esatta attribuzione di responsabilità in caso di eventuali danni a terzi, durante operazioni di contrasto a possibili droni malevoli. Al contempo vanno previste idonee misure di supporto a quelle start up che, a livello nazionale, sono impegnate nella ricerca e produzione di droni.

Bisogna, cioè, trovare il modo di implementare le grandi potenzialità rappresentate dai droni, creando al contempo le condizioni per poter contrastare un eventuale uso malevolo degli stessi. Consapevoli di vicende avvenute in un recente passato in siti di interesse pubblico, agli aeroporti di Malpensa, Gatwick, Heathrow o nella centrale nucleare di Bugey, alle porte di Lione.

Abbiamo l’occasione per trasformare queste idee in realtà. Il futuro è già molto presente. Purché si abbia il coraggio di realizzarlo.



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