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Energia e Digitale, ora spuntano i comitati interministeriali

Tra spacchettamenti, nuovi ministeri, deleghe che vanno e che vengono, l’alchimia scelta dal presidente del Consiglio potrebbe essere quella dei comitati di coordinamento

Non sfuggirà nulla all’occhio attento del comandante Draghi, né sul fronte della transizione ecologica né su quello della transizione digitale. Tra spacchettamenti, nuovi ministeri, deleghe che vanno e che vengono, l’alchimia scelta dal presidente del Consiglio potrebbe essere quella dei comitati di coordinamento.

Ne nascerebbero, appunto, due: il Cite, comitato interministeriale per la transizione ecologica, con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione, e il Citd, comitato interministeriale per la transizione digitale, chiamato ad assumere le decisioni strategiche necessarie a garantire la coerente e puntuale declinazione della strategia nazionale per la transizione digitale.

In entrambi i casi i nuovi organismi vengono istituiti presso la presidenza del Consiglio dei ministri, e sono presieduti dal presidente del Consiglio dei ministri. Del Cite fanno parte i ministri della transizione ecologica, dell`Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e trasporti e delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Le veci del presidente le fa il ministro della Transizione ecologica.

Il Citd, variando leggermente lo schema, è invece è composto dal presidente del Consiglio dei Ministri o dal ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, ove nominato, dal ministro per la pubblica amministrazione, dal ministro dell’Economia e delle finanze, dal ministro della transizione ecologica, dal ministro dello Sviluppo economico, dal Ministro della Salute”. Vi partecipano anche i altri ministri o loro delegati aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche poste all’ordine del giorno.

Alle riunioni del Citd, quando si trattano materie che interessano le regioni e le province autonome, partecipano il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui delegato e, per i rispettivi ambiti di competenza, il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e il presidente dell`Unione delle province d’Italia (Upi). Come si dice al Circo, più gente entra più bestie si vedono.


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